venerdì 18 dicembre 2020

la fine del secondo lockdown

 

Sono passati più di due mesi da quando sono riuscito a fare l'ultima pagaiata prima che fossimo sopraffatti dalla seconda ondata della pandemia. E quell'ultima uscita non fu neanche degna di nota dato che, in quel pomeriggio di inizio settembre, ho pagaiato gran poco: giusto un'oretta a fare roll e lunghi bagni per testare che tutta l'attrezzatura invernale fosse in ordine. Trovate delle infiltrazioni nella muta stagna (portata a riparare) e poi via, tutto nell'armadio fino ad oggi.

Tornare in canoa è stato davvero piacevole. Mi sono imbarcato a metà mattina ed ho pigramente pagaiato fino a Lecco con un Tivano teso che rendeva l'aria pungente. In Adda la corrente era abbastanza intensa; o forse sono solo io che ho perso l'abitudine di pagaiare ed avevo l'impressione di fare troppa fatica per risalire quel tratto di fiume che separa il lago di Garlate dal bacino principale del Lario. Dalle parti di Pescarenico, mentre ero in sponda sinistra, ho avvistato un martin pescatore che -complice la risalita controvento - si è fatto avvicinare più del solito.  Sebbene l'avifauna sia sempre abbondante e variegata sui nostri laghi l'incontro col "martino" non è poi tanto frequente ed è quindi sempre una gran gioia avvistare un'esemplare di questo variopinto uccellino!

Una veloce puntata alla statua di San Nicolò ed al lungolago di Lecco e poi subito in rientro verso la base di partenza.
Un paio di ore rilassanti... giusto per rimettere il sedere in kayak dopo parecchio tempo ed anche per testare -finalmente- la nuova macchina fotografica che mi ha regalato Gloria per il compleanno: una splendida Olympus TG-6, la mia prima fotocamera stagna!









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