domenica 28 giugno 2020

il lago di Endine



Dato che ci trovavamo qualche giorno a soggiornare nelle valli bergamasche, dalle parti di Clusone, ne abbiamo approfittato oltre che per andare a trovare Valentina e Michele sul lago d'Iseo anche per farci una pagaiatina sul lago d'Endine.











Per noi è stata una piacevole scoperta, anzi, una ri-scoperta. Non eravamo mai stati su questo lago (neanche senza kayak) e subito, a colpo d'occhio, abbiamo notato le grandi somiglianze coi piccoli laghi delle nostre zone... in primis con il lago del Segrino. Incastonato tra le montagne che fanno da sfondo è circondato da canneti; quei canneti a margine dei quali Gloria ed io abbiamo mosso i nostri primi passi in kayak nelle tranquille acque dei laghi di Pusiano ed Annone.
Avevamo un po' perso il ricordo di quella piacevole sensazione che si ha lasciandosi andare alla deriva vicino ad un fittissimo canneto, ascoltano i versi degli animali che vi abitano ed osservando in assoluto silenzio una folaga che porta in acqua i suoi piccolini o nel vedere da vicino un maestoso airone che prende il volo proprio sopra la tua testa.
La scelta di un giorno infrasettimanale, con pochissimo traffico sulla strada che percorre la sponda settentrionale e quasi nessun bagnante sulle rive, ha sicuramente aiutato a sottolineare quest'atmosfera di pace e di tranquillità.

Il lago ha uno sviluppo costiero di circa 7,5nm e si presta bene a pagaiate lente e rilassanti in un'acqua sempre liscia come l'olio e da un intenso colore verde scuro. Un piacevole "ritorno alle origini" in un lago che, se non fossimo già stati in zona per altro, probabilmente non avremmo mai considerato.





San Felice al Lago



martedì 23 giugno 2020

L'alto Sebino bresciano

Marone e la sua chiesa sul lago


Una pagaiata sulla parte settentrionale del lago d'Iseo l'avevamo da tempo nel "cassetto" dei progetti.
Domenica ci siamo ritrovati a Marone con Valentina e Michele, che si sono gentilmente offerti di farci da guida sul loro lago, per un giretto fino a Pisogne.

Imbarcati in tarda mattinata abbiamo fatto rotta nord, costeggiando lungo le sponde di Marone, Vello, Toline ed infine Pisogne dove siamo sbarcati per il pranzo al sacco presso il lido che ospita anche la sede del canoa club "il canneto".

Cielo sereno, vento da sud nella parte più settentrionale associato ad ondina bassa. Nel viaggio di ritorno lungo il tratto intermedio abbiamo navigato contro le pareti rocciose per non disturbare i numerosi kite e windsurf che viaggiavano a velocità davvero impressionanti approfittando del vento teso.





E' stata la seconda uscita di Gloria con il suo nuovo Tiderace ed ha potuto iniziare a prenderci confidenza con il vento e le ondine di lago testando la reattività dello scafo con e senza timone. Come potevamo aspettarci, essendo il Pace 17 pensato per i viaggi ed essendo la versione a più alto volume, resta con la prua troppo fuori dall'acqua quando si incontrano le ondine tipiche di lago basse ma ravvicinate, mentre in acqua totalmente piatta il rocker pronunciato non sembra influire più di quel tanto sulla lunghezza dell'opera viva. Prossimamente faremo delle prove di carico per capire quanto materiale serve per riportare la linea di galleggiamento a livelli più consoni e sfruttare a pieno le performance di quello scafo.
Valentina invece a bordo del suo splendido Resinvetro Iceberg era alle primissime esperienze e non si è fatta scoraggiare da una navigazione abbastanza impegnativa per una neofita... ma con Michele come insegnante sarebbe difficile immaginare il contrario.



sabato 13 giugno 2020

Prima uscita, nuovo kayak e primi roll!






Oggi, finalmente, siamo tornati in kayak dopo la quarantena!




Imbarco verso le 9 dalla sede canneto del CK90 con un bel Tivano; io nel mio caro vecchio Prijon mentre Gloria ha inaugurato il suo nuovo Tiderace Pace 17 tour.
Una pagaiata veloce fino al ponte della ferrovia, giusto per prendere le misure ed iniziare a fare le regolazioni a seggiolino e schienalino così da adattarli perfettamente alla conformazione di Gloria.

Tornati in sede mi sono concesso un breve giro-test anche io, giusto un paio di minuti in cui ho goffamente eseguito un paio di roll (i primi nelle acque del Lario).



martedì 2 giugno 2020

La flotta si espande


SPOILER: si, è un Tiderace Pace 17 G-core


Due cose erano assolutamente imprescindibili riguardo l'acquisto del nuovo kayak:

1- non avrei preso un kayak alla cieca, senza averlo provato possibilmente in situazioni diverse;
2- doveva essere una barca Made in Italy.

E così eccoci qui, oggi, con un Tiderace Pace 17 (costruzione G-core) che ci aspetta nella sede del CK90.  Kayak inglese in cui nè Gloria nè io abbiamo mai avuto modo di infilarci il sedere.
La coerenza con sè stessi prima di tutto.


E' bastata una sera, un post su Instagram di Tuilik che annunciava uno sconto su due kayak in giacenza (di quelli costruiti prima dell'accordo Tiderace - Nelo), per convincermi a mandare all'aria tutti i miei buoni propositi.
Ordinato al volo -ormai tre mesi fa- e ritirato ieri da Felice assieme ai nuovi arrivi del CK90 dato che sono ancora in quarantena.

Le premesse sono ideali. Avendo i nostri cari Prijon Touryak 470LV (che ci teniamo stretti stretti) cercavamo qualcosa di più veloce e più tecnico ma ugualmente sicuro e comodo come pozzetto.
Riguardo le performance sembra evidente che nessuno possa mettere in discussione quelle del Pace17, che è indubbiamente il punto di riferimento per le spedizioni ed i tour veloci pur consentendo una buona agilità.
Sul pozzetto mi sono sentito di rischiare. Le altre due barche di questa casa che ho pagaiato (il Vortex e l' Xplore-M) si sono rivelati molto comodi ed il Pace-17 con i suoi 405l di volume -di cui una generosa porzione a prua- non vedo come possa essere da meno.

Ad aver potuto scegliere avrei puntato sulla versione S, forse più adatta considerando che il maggior utilizzatore sarà probabilmente Gloria e che verrà impiegato al 99% in uscite di un giorno con carico molto leggero. Ma non ho saputo resistere alla tentazione dell'offerta.
Un kayak veloce, nato col timone ed - a quanto dicono i suoi utilizzatori - anche molto stabile... praticamente Gloria non avrà più scuse per dare bidone ai vari raduni ed escursioni.
Sulla carta, comunque, non vi sembrano essere grandi differenze fra le due taglie che presentano una differenza di volume quantificata in 30l e con minime variazioni di dimensione: la lunghezza dello scafo resta la medesima e la larghezza varia solo di 5mm (53cm contro 52,5). Non saprei se anche in altezza ci sia qualche millimetro di limatura...ma comunque non mi sembra un gran stravolgimento e con la taglia standard si avrebbe solo da guadagnare in spazio per le gambe ed i piedi. Al limite avrà bisogno di un carico extra di materiale per esprimersi al meglio.

L'unica cosa che mi fa rosicare è che ai raduni resterò l'unico col tozzo e cicciottoso plasticone, e dalle retrovie arrancherò come sempre guardando però avanti Gloria, nel gruppo di testa, con un filantissimo kayak da 5 metri e 22. Ecco a cosa serve la cima traino!
Inutile che ve lo dica, conto già di fare qualche incursione nella sede del CK90 ed impossessarmene per qualche mezza giornata!  ...e sono sicuro che entrambi ci troveremo molto, molto bene!

Tra l'altro questo 2020, nonostante i 3 mesi di forzata interruzione delle pagaiate, è stato un anno di grandi cambiamenti dal punto di vista dell'attrezzatura:
Ho preso un nuovo PFD della Kokatat, sempre da Tuilik, dato che il mio comincia a mostrare qualche segno di usura; solo un problema estetico, è ancora tutto perfettamente in ordine (mentre quello di Gloria sembra uscito ieri dal negozio, chissa perchè) ma anche li mi sono fatto attirare da un'offerta su un modello che ha una conformazione della parte posteriore molto alta, il che risulta più comodo con il pozzetto del Touryak che ha una mastra e un poggiaschiena particolarmente ingombranti.

Ho preso al volo anche una pagaia completamente in carbonio della WaveDesign (questa si Made in Italy). E' la versione più grande di quella che ha Gloria e spero che sia il pretesto, finalmente, per imparare ad usare come si deve l'europea.

Adesso cosa ci manca? ah si... tornare finalemente liberi e mettere tutto in acqua!


Gli amici del CK90 ce lo conserveranno ancora impacchettato fino a che potremo pagaiarci, spero prestissimo!!!

a Numana per l' SK3

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