Un fine-settimana magnifico quello
appena trascorso. Un corso di kayak ci voleva proprio per acquisire
una tecnica di pagaiata efficace ed efficiente, imparare manovre base
per la gestione e la manovra del kayak e le basi dei salvataggi
assistiti.
Già dalle premesse si intuiva che
sarebbe stato un successo:
L'istruttore è il famoso Guido di
Tuilik; kayaker marino dall'indubbia esperienza ed ottimo maestro.
La location semplicemente spettacolare;
la Scuola di mare Santa Teresa (nel comune di Lerici) è una delle
due basi nautiche di Tuilik. C'è poco da dire, dubito che si possa
trovare in Liguria un altro posto così. La struttura è
letteralmente incastonata nel golfo dei Poeti, appena all'interno del
varco di levante del porto di La Spezia. La vista dalla stanza è spettacolare; la scuola dispone di una piccola baia naturale in
cui una barca a vela e quattro kayak lunghi più di 5m possono
liberamente esercitarsi sulle manovre senza darsi fastidio.
Anche il meteo è stato clemente. Poche
nuvole, giusto qualche cirro per non farci soffrire troppo il caldo
ed un mare che è stato clemente e si è adeguato alla nostra
preparazione.
Il corso si chiama “foundation” e
rappresenta la base del kayak da mare.
Il venerdì ci siamo limitati alle
presentazioni ed al controllo dell'attrezzatura (tutta messa adisposizione da Tuilik). Abbiamo dato uno
sguardo alla carta nautica della zona e fatto una chiacchierata sulle
norme di comportamento in prossimità di porti e navi. La sera, dopo
un'abbondante cena, siamo usciti al buio per osservare le luci del
porto e delle navi, per capirne il significato, la portata e valutare
la distanza delle segnalazioni rapportandole sulla cartina. E' stato
molto interessante anche se per questo livello di corso non sono
previste navigazioni notturne.
Il sabato abbiamo lavorato sulla
propulsione e sulle manovre (pagaiata circolare, 360, appoggio basso,
spostamenti laterali e timone di poppa).
Purtroppo poco dopo mezzogiorno Gloria
è rientrata alla scuola a causa di un po' di mal di mare (capita
quando ci si concentra sulle manovre).
Abbiamo percorso poca strada, rimanendo
appena fuori dalla diga foranea della Spezia. Poi nel pomeriggio ci
siamo allungati oltre l'abitato di Lerici mettendo in pratica quello
che abbiamo imparato divertendoci anche in stretti passaggi tra gli
scogli.
Al rientro abbiamo provato anche il
salvataggio a T sia nel ruolo di uomo in mare sia nel ruolo di
soccorritore... e devo dire che, al contrario delle aspettative, è
stata la manovra più facile del corso, o almeno così sembra in acque calme.
La scoperta più grande della giornata
è stata la pagaia groenlandese, che non ho più lasciato, trovo dia
un feeling più naturale e rilassato.
Per la domenica ci hanno raggiunto
anche due amici del CK90 (i famosi Inuit del Lario). Felice, altro validissimo istruttore, e
Pietro che doveva conseguire la certificazione PagaiaAzzurra di 3°
livello il quale ha predisposto e guidato la navigazione che ci ha
impegnato tutto il giorno.
Partiti dalla scuola abbiamo
attraversato il varco di levante, costeggiato all'interno la lunga
diga foranea ed attraversato anche il varco di ponente (che è quello
più grande da cui passa il traffico commerciale). Raggiunta
finalmente la costa ovest del golfo dei Poeti abbiamo proseguito
lungo le strutture militari fino ad imboccare il canale che separa
Palmaria dalla costa per poi arrivare a Portovenere. Doppiata la
punta con la famosa chiesa di S. Pietro abbiamo esplorato
l'insenatura dietro la rocca e proseguito per qualche miglio lungo la
scogliera in direzione Cinque Terre alternando tratti con andatura
“da spedizione” in fila indiana molto stretta ad altri in cui
riprendevamo gli esercizi del giorno precedente. Verso le 11 abbiamo
invertito la rotta ed abbiamo circumnavigato Palmaria; Sulla sponda
est dell'isola ci siamo fermati su una spiaggia per il pranzo al
sacco e per recuperare energie. Da li abbiamo nuovamente attraversato
il canale per tornare in direzione di Spezia. Prima di attraversare
il varco abbiamo lasciato uscire una portacontainers e per il rientro
a scuola siamo passati dallo scoglio con i ruderi della torre Scola
all'esterno della diga soffermandoci un attimo sopra al relitto
semi-sommerso della nave Margaret.
Prima di passare nuovamente dal varco
di levante, dopo questa navigazione stimata in circa 16 miglia, Guido
ha chiuso il corso. Ci restava solo da lavare e sistemare
l'attrezzatura, fare una doccia veloce e salutarsi con la promessa di
tornare tutti assieme in mare.
Link utili:
Photo by Felice e Guido
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