giovedì 9 luglio 2020

Idro e Ledro "attenti a quei due"

Lago di Ledro, poco dopo l'imbarco

Dato che c'è ancora l'obbligo di indossare le mascherine a coprire parte del volto ho evitato di mettere il passamontagna quando, venerdì sera, mi sono introdotto furtivamente nella sede canneto del CK90 per rubare il nuovo kayak di Gloria.
lago di Ledro
Questo fine settimana si è svolto un piccolo raduno sui laghi di Idro e Ledro e, sebbene l'ambiente di questi due piccoli bacini (il lago di Ledro è davvero minuscolo) si addica di più al tranquillo carattere del Prijon Touryak, non vedevo l'ora di provare anche io il Tiderace Pace 17.

Questo piccolo incontro è stato il primo con gli amici di Sottocosta dopo il cimento  svolto nei primissimi giorni di febbraio; il Covid ha ovviamente fatto saltare tutta la stagione primaverile ed anche il Kayak Camp, di cui non abbiamo fatto neanche in tempo a conoscerne il luogo designato per l'edizione 2020 (voci di corridoio parlavano del nord della Sardegna).

Lago di Ledro

Ci siamo ritrovati in 16 a pagaiare il sabato pomeriggio sul lago di Ledro che, per quanto piccolo, merita sicuramente la visita offrendo un'acqua incredibilmente cristallina e degli scorci paesaggistici molto interessanti non solo durante l'escursione in kayak ma anche durante il trasferimento in auto dalla valle del Chiese fino a qui. Il periplo del lago è di circa 5,5nm ed impegna poco più di un paio d'ore anche se percorso in tutta tranquillità.

La sera a cena è stata l'occasione di festeggiare i compleanni di Luciano e Giorgio. Il nome dato alla due giorni era "attenti a quei due" ed ancora adesso ci chiediamo se si riferisse ai due laghi o ai due festeggiati!

Lago d'Idro: la zona del biotopo
La domenica è stata interamente dedicata al periplo del lago d'Idro. Questa volta in 18 ci siamo imbarcati direttamente dal campeggio in cui abbiamo pernottato - Miralago, in località Baitoni- per  effettuare il giro in senso antiorario iniziando l'esplorazione, subito dopo l'imbarco, del biotopo del lago d'Idro; una porzione di lago particolarmente ricca di vegetazione (ciò che rimane di quello che era l'ambiente naturale attorno a questo lago prima che i benedettini bonificassero l'intera area); per qualche minuto abbiamo fatto lo slalom tra i salici bianchi ed i canneti avendo cura di fare meno rumore possibile per non disturbare gli svassi maggiori e le gallinelle d'acqua che qui regnano.
Poco oltre la foce del fiume Chiese si trova la spiaggia di Ponte Caffaro, dove siamo sbarcati per salire a piedi a visitare l'eremo di S. Giacomo, risalente al X secolo, che era la sede appunto dei frati Benedettini.
Nuovamente in acqua abbiamo proseguito la navigazione sfilando sotto la rocca d'Anfo; stupenda fortificazione militare risalente al XV secolo che - con varie modifiche- è restata in uso fino al 1917 a scopo difensivo e successivamente impiegata come caserma fino al 1975. In questo tratto frequentissimi sono gli avvistamenti di nidi di aironi cenerini sulle sommità degli alberi che crescono a pelo d'acqua.
Sbarco per la pausa pranzo a Lemprato, poco oltre il punto in cui il fiume Chiese esce dal lago prima di rientrare lungo la sponda orientale.

Una bella occasione per riprendere i contatti con alcuni amici di Sottocosta e, sopratutto, per esplorare due laghi in cui ancora non ero stato...





Lago d'idro: la zona del biotopo




Lago d'idro: sotto la Rocca d'Anfo

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