mercoledì 17 gennaio 2024

La Pocket Canyon a casa

foto Luca Cattaneo

Non vedevo l'ora di mettere in acqua la mia nuova Pocket Canyon. Certo, non è stato un primo varo dato che l’avevo già pucciata nel Sile il giorno in cui sono andato a ritirarla.

Però la prima volta nelle acque di casa è sempre un’emozione!

foto Riccardo Galbusera

Così sabato scorso sono andato al CK90 per allestire la nuova canoa con i suoi air-bag. Si, perché una barca del genere andava inaugurata in diga! Non è certo una canadese da acqua piatta!

È arrivato anche Luca che si è offerto di seguirmi con un kayak da torrente per fare sicurezza: dopo averlo istruito sulle procedure da seguire in caso di bagno (recupera la canoa nuova e lascia pure il canoista in balia di sé stesso) siamo andati in acqua.

Pagaiatina di riscaldamento fino al trasbordo, portage rituale e via!

L’idea era di prenderci confidenza inizialmente a valle del ponte, magari in prima o terza arcata… ma visto che lo scafo mi trasmetteva sensazioni di piena sicurezza mi sono soffermato subito sotto la diga per qualche traghetto a pochi metri dalle paratoie, dove l’acqua è davvero bianca! Poi giù sotto al ponte dove vi è una situazione decisamente meno turbolenta ma più divertente e didattica.

e la Esquif divise le acque... ah no... quello era Mosè


in morta di fianco al secondo pilone

Ci ho preso confidenza per bene, facendo traghetti, entrate in corrente, entrate in morta ed anche qualche piccola surfatina sulle onde che si formano proprio in fondo all’ultima arcata.

Il livello non era altissimo, sotto la media stagionale, per cui in ultima arcata era possibile mettere i piedi in acqua e trascinare la canoa a monte per delle traghettate alte e ridiscese in seconda arcata (la più movimentata). Con la canadese salire e scendere al volo è davvero una comodità, specie rispetto ai kayak da slalom con cui vengo qui solitamente coi quali però, con questa portata, è anche possibile risalire di prepotenza pagaiando senza sbarcare.

La Pocket Canyon è una canoa che fa sentire sicuri anche i pagaiatori che non sono certo abituati a questo tipo di canoa in acqua mossa. Qualche incertezza ovviamente c’è stata; sono abituato a venire qui con K1 slalom o - più raramente - con dei kayak da mare quando il livello è più alto. Nei giochi tra una eddy e l’altra non sono ancora abituato ad avere la pagaia da un lato solo, ma questa piccola Esquif mi ha fatto divertire e sentire sicuro nonostante sia ben lontano dal padroneggiare la tecnica necessaria.

Piccolo inconveniente sul rientro dato che mi sono causato uno strappo muscolare caricandomi la canoa sulle spalle. La temperatura decisamente rigida e l’abitudine a non prestare troppa attenzione a questo movimento non hanno certo aiutato; la mia cara vecchia Swift è più leggera di questa Esquif, specie considerando che all’interno c’erano air-bag, sacca da lancio, due pagaie ed una sacca con cappuccio, una felpa e cellulare.

Tornati sul lago per raggiungere la sede abbiamo dato gli ultimi colpi di pagaia della giornata in una splendida luce rosa nella più assoluta quiete e tranquillità. Quando tornerà la primavera qui regnerà il caos più totale, per fortuna almeno l'inverno è tutto nostro!

Tramonto in rosa

Come prima uscita nelle acque di casa penso non sia andata male; Direi che abbiamo trovato un nuovo gioco per la diga, sarebbe bello riuscire ad allestire anche una Prospector NovaCraft sociale nella speranza di avere compagnia. Conto di fare ancora un paio di uscitine così e poi convincere Luca ad andare a fare un giro a San Pellegrino sul Brembo. C'erano un paio di spot interessanti a monte del campo slalom in cui si può passare qualche minuto ( o qualche ora) su delle giostre di acqua spumeggiante!







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