venerdì 6 dicembre 2019

Winter Sea Kayak Italian Event 2019



Questo 2019 è stato per noi un anno particolare dal punto di vista canoistico. Siamo stati presenti a tutte le più importanti "Bellonate" iniziando da un Cimento invernale destinato a diventare leggenda;  per la prima volta abbiamo partecipato al Sottocosta Kayak Camp, esperienza intensa che ci ha portato a fare grandissimi progressi tecnici di cui siamo veramente felici; anche alla tradizionale notturna sull'alto Lario ci siamo guadagnati il bollino di presenza nonostante il meteo estremo abbia annullato l'evento.
Inoltre io ho preso parte anche al raduno sul ramo di Como ed a una navigazione del Concentrazioneskimokayak sul Garda.
Potevamo quindi mancare all'incontro di chiusura di questo 2019?




Siamo partiti venerdì nel pomeriggio coi kayak sull'auto destinazione Golfo dei Poeti. Le previsioni meteo non erano rassicuranti: niente vento ma mare grosso per il sabato ed al contrario per la domenica acqua più tranquilla però con forte vento e temporali dal pomeriggio. Ma del WISKIE ciò che conta è la cena del sabato sera, vera cerimonia in cui si tirano le somme dei 12 mesi precedenti e si spettegola sulle attività dell'anno successivo.
Unica variazione che Gloria ed io ci siamo concessi rispetto all'organizzazione ufficiale riguarda l'alloggio: abbiamo scelto di stare alla Scuola di Mare Santa Teresa di Lerici, luogo per cui ho una cotta adolescenziale, raggiungendo il resto del gruppo all'hotel di riferimento solo per le cene.
Dopo una notte rigenerante in una splendida stanza con vista sul golfo de La Spezia ci siamo trovati con gli altri al porto di Le Grazie. Imbarcati dopo il briefing nella tranquilla baia eravamo consapevoli che la calma piatta era solo grazie alla posizione ridossata; sul lato esposto il mare era tutt'altro che tranquillo.
Usciti dalla diga foranea ed imboccato il canale che separa la Palmaria dalla terraferma riuscivamo già a vedere, in fondo, gli alti spruzzi bianchi delle onde che si frangevano contro le rocce.
Radunati nel porticciolo di Portovenere abbiamo atteso il ritorno di Enrico che era andato in avanscoperta oltre Punta S. Pietro. "Impegnativo ma fattibile per tutti" è stato il suo verdetto, una rapida organizzazione e via nel canale verso il mare aperto. A Gloria non è stata data alternativa nonostante abbia timidamente tentato di trovare una maniera per defilarsi.
Tra la punta di Portovenere e l'estremo della Palmaria vi era un gran da fare a causa della lavatrice creata delle onde di ritorno riflesse dalle due coste; come pianificato siamo usciti dritti verso il mare aperto di qualche centinaio di metri dove l'effetto delle riflesse svaniva e rimaneva solo il su e giù dato da un'onda che da bollettino era di 1,2 metri.
Siamo restati in fondo al gruppo con Mimmo e Luciano a farci da baby sitter e devo dire che i nostri cicciottosi Prijon di cui spesso mi lamento hanno fatto egregiamente il loro lavoro non concedendoci neanche un momento di incertezza!
Raggiunta l'estremità opposta dell'isola abbiamo virato verso il versante riparato dove siamo sbarcati su una spiaggia per la pausa pranzo. Tornati in kayak dopo la sosta nuovamente rotta sul lato esposto, in acqua mossa, per il periplo di Tino e Tinetto. Impressionante vedere le onde che frangevano letteralmente addosso alla caratteristica statua della Madonna. Rispetto alla mattina siamo stati più vicino a costa per cui nonostante l'onda fosse leggermente inferiore in altezza è stata una navigazione maggiormente movimentata in quanto pagaiavamo in pieno effetto anche delle onde riflesse; il che ha fatto tornare un pesante mal di mare a Gloria. Una volta riguadagnate le calme acque interne abbiamo sfruttato qualche minuto di traino da parte di uno dei ragazzi di Portofino fino a che non si è ripresa del tutto ed abbiamo, come al solito, terminato la navigazione nelle retrovie.

La cena è stata caratterizzata dagli abituali riti e discorsi. Gradevolissima sorpresa è stata la consegna ad ogni partecipante di un libricino con la storia del WISKIE, mentre Gloria ha ricevuto da Luciano e Mimmo una rosa - forse anche questa una piccola tradizione per le ragazze che affrontano per la prima volta il mare grosso ad un raduno.

L'indomani era il giorno della tratta Marinella di Sarzana - Tellaro e ritorno.
All'imbarco eravamo pochi (circa 20 contro i 53 del giorno precedente) ed anche Gloria ha rinunciato. Visto il meteo si è optato per un giro veloce che si concludesse entro 3-4 ore senza nessuna pausa.
Tagliato il golfo -poco interessante fino a Punta Bianca- e di li navigazione sottocosta in direzione Tellaro fino a che ad un certo punto, vedendo il vento rinforzare, abbiamo fatto dietro-front.
Lentamente con sia vento che mare contro abbiamo fatto ritorno al punto di partenza dove lo sbarco è stato in una divertente zona di surf. Vista la mia agilità da ippopotamo ho optato per stappare ed estrarre le gambe a qualche metro da riva così' da potermi ritrovare in piedi col kayak ancora perpendicolare alla riva prima che l'arrivo del frangente successivo tentasse di centrifugare canoa e canoista.
L'unica foto, all'interno di Le Grazie

Il bilancio è a mio avviso assolutamente positivo. Della pizzata "pre raduno" di venerdì e dalla cena ufficiale di sabato si può solo parlar bene dato che è sempre piacevole sedersi ad un tavolo con altri canoisti che arrivano da tutta Italia, dalla Svizzera o dalla Francia. Durante l'escursione di sabato mi sono divertito davvero molto tra le onde (sospetto che su questo punto Gloria non sia d'accordo) ed anche la domenica quantomeno siamo riusciti, seppur brevemente, a fare un giretto in acqua. Gloria è andata, con la fidanzata di Michele, a fare un giro a Portovenere lasciandoci senza auto, senza cellulare, abbandonati su una spiaggia con la muta stagna. Sono tornate poco prima che chiamassimo il telefono azzurro dal bar della spiaggia, giusto in tempo per andare in trattoria con gli amici del CK90 per un veloce pranzo prima del viaggio di rientro. Ed infine sono stato veramente felice di tornare alla Scuola di Mare Santa Teresa, luogo che da solo varrebbe tutto il viaggio.

PS: non ho fatto foto per ovvi motivi. O impugnavo la pagaia o spippolavo la reflex. Bisogna meditare ad una acquisto adatto a finire sott'acqua.

Link ai post degli anni precedenti:
2017








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