mercoledì 26 aprile 2017

All'orrido di Nesso



Tra una balla e l'altra - come si dice da queste parti -  era da parecchio tempo che i kayak se ne stavano fermi a prender la polvere.  Io quest'anno ero riuscito ad uscire solo due volte mentre Gloria era ferma da dicembre.

Sabato finalmente una giornata libera e senza scuse. Meta principale dell'escursione sarebbe stato l'orrido di Nesso.

Sul percorso previsto il Lario è povero di possibili punti di imbarco. Abbiamo deciso di andare ad Argegno, parcheggiare al porto ed imbarcarci proprio li. Il meteo era molto buono, sereno e calmo la mattina con l'arrivo di venti massimi di 12-14 km/h a partire dal primo pomeriggio.

Parcheggiare ad Argegno non è per nulla facile dato che i posti sono pochi (ovviamente a pagamento) e quindi è bene arrivare non troppo tardi. Al porto non c'è limite massimo per la sosta ma il parchimetro è rotto; bisogna andare a piedi in piazza ma li c'è il limite massimo di 3 ore di sosta. Paghiamo le 3 ore e lasciamo un bigliettino sperando di non trovare una multa, fortunatamente un incaricato del comune che passava di li per caso ci ha detto che avrebbe avvisato la polizia locale del disservizio.

Entrati in acqua siamo usciti dal porto ed abbiamo puntato subito la sponda opposta verso la punta che si trova all'incirca a rotta 135°; il punto di mira è una bella villa verde ben visibile appena lasciata la costa. Come previsto il tempo è bello, non c'è neanche una nuvola, non c'è vento ed il lago è piatto.
Costeggiando verso sud tra tratti selvaggi ed altri antropizzati si raggiunge subito Nesso.

L'ingresso dell'orrido è ben riconoscibile dal caratteristico ponticello. Da lontano vediamo una barca a motore piuttosto grossa che ci infila sotto la prua. Ci passa giusta giusta e dopo qualche secondo ingrana la retromarcia per uscire. Con una ampia virata punta la sponda opposta per andare verso Brienno.

Ci avviciniamo anche noi al ponticello ed entriamo: il kayak ci permette di esplorare fino alle viscere dell'orrido ed arriviamo a pochissimi metri dalla cascata, dove un piccolo gradino di roccia ferma le prue anche delle nostre piccole imbarcazioni. Il sole ci abbaglia ed è precisamente sopra la cascata.

Proseguiamo verso sud per circa 2,5 / 3 km ed individuiamo un punto con un praticello ed una baracca di legno. Sbarchiamo per l'unica volta in tutta l'escursione per pranzare. Per chi volesse cimentarsi in questo giro ad anello consiglio di sfruttare questo punto, col lago alto questo itinerario non offre molti punti dove sia possibile sbarcare comodamente.
Mentre ci prepariamo per imbarcarci comincia a farsi un po' più tesa la brezza che viene da sud ed il lago inizia ad incresparsi.
Abbiamo le mute stagne nei gavoni dato che non sapevamo come vestirci; non le abbiamo indossate perché faceva piuttosto caldo. Io sono partito in maniche corte mentre Gloria con la giacca d'acqua. Durante la sosta, per ripararmi dal vento, anche io ho indossato la giacca d'acqua che ho poi tenuto fino all'arrivo.

Dopo esserci rifocillati e riposati proseguiamo ancora fino a Quarzano dove decidiamo di puntare circa 290° per tornare sulla sponda occidentale poco a sud di Torriggia. Durante la traversata c'è un pochino di onda molto corta che inizia ad infastidire ma Gloria viaggia spedita senza dire nulla.
Raggiungiamo la sponda e riprendiamo la navigazione verso nord. Il vento si intensifica ancora, l'abbiamo alle spalle e le onde cominciano ad essere più fastidiose specie sulle tratte più esposte. Gloria comincia a lamentarsi un pochino ma si viaggia ancora bene; lei gioca molto col timone per tenere la rotta desiderata mentre io lavoro sull'inclinazione dello scafo divertendomi anche un poco a creare schizzi con la prua.

Sfiliamo di fronte a Brienno e dopo qualche altro km si vede nuovamente Argegno.
Entriamo in porto che sono passate 5h e 30' dall'ingresso in acqua; abbiamo percorso 15,5km (8,4nm) con una sola sosta.
Giusto il tempo di caricare l'attrezzatura e tornare a casa.

Il giorno dopo abbiamo dedicato qualche minuto alla cura delle mute stagne: abbiamo abbondantemente cosparso di talco collo e polsini ed ingrassato la parte terminale delle cerniere. Riposte in garage credo che riposeranno fino a che si rivedrà l'autunno.








venerdì 7 aprile 2017

CicladiKayakTour ad Erba


Sono uno dei tanti che ha seguito passo-passo l'ultima, epica, impresa di Tatiana Cappucci e Mauro Ferro: un viaggio ininterrotto in kayak con partenza da Atene e ritorno ad Atene circumnavigando tutte le isole Cicladi.
Un'avventura che li ha tenuti in giro per l'arcipelago 144 giorni (di cui 115 di navigazione e 29 di sosta causa meteo o problemi logistici) nei quali hanno pagaiato per 2207 km esplorando la costa di tutte le 32 isole Cicladi.
Durante il viaggio sono riusciti a tener costantemente aggiornato il loro blog che è stato seguito da parecchi appassionati che hanno "vissuto" il loro viaggio con la stessa apprensione e coinvolgimento con cui si può seguire una serie televisiva; ci si gustava racconto e foto di una puntata ed alla fine non si vedeva l'ora che arrivasse l'episodio successivo.

Ricordo che durante la notturna sul Lario organizzato da Luciano Belloni abbiamo anche fatto un brindisi (uno dei tanti) a loro due che erano circa a metà dell'opera e qualcuno ha azzardato un paragone -volutamente esasperato- tra il forte vento che ci preoccupava ed ha tenuto a terra Giorgio ed il "loro" Meltemi.

E' quindi stato per me un piacere poter partecipare ad una delle serate in cui Tatiana e Mauro hanno "presentato" il loro viaggio mostrando foto e raccontando aneddoti.





L'evento è stato organizzato da Marco Ferrario che ha anche trovato un luogo unico: l'Opificio Zappa di Erba; una ex filanda ristrutturata che oggi ospita una ditta ed un'associazione culturale giovanile. Uno spazio sconosciuto anche a chi è della zona ma molto attivo e frequentato dove spesso si organizzano anche serate a tema, corsi e mostre.

Marco introduce la serata

L'introduzione è stata con un video mostrato da Marco prodotto da un suo amico sicilano (innamorato del mare e dei laghi lombardi). Filmato breve ma molto comunicativo che mette in mostra le potenzialità del kayak come mezzo ideale per godere delle bellezze delle coste e dei litorali.
Ad assistere c'erano solo appassionati di kayak, vedrei molto bene questo video pubblicato sui vari social network come invito a sedersi in un pozzetto ed impugnare una pagaia.



Si è poi entrati nel vivo della serata con le parole e le foto di Tatiana e Mauro.
Le foto ci hanno letteralmente lasciato a bocca aperta. Dalle parole di Tatiana e Mauro si è anche visto il differente modo di porsi dei due kayaker, impressione che ho avuto anche leggendo i loro blog:
Tatiana è entusiasta, ti parla con la gioia e il coinvolgimento della persona che per la prima volta vive un'emozione simile. Ci ha mostrato il diario di viaggio su cui hanno appuntato giorno per giorno tutte le tratte, il meteo, gli incontri,... (diario tra l'altro realizzato e donato alla coppia da Luciano prima di partire); le mappe con gli appunti fatti durante la pianificazione dei mesi precedenti la partenza; la girandola nuova che caratterizza la poppa del suo kayak e le bandiere consumate da mesi di Meltemi, sole e salsedine.

Mauro, al contrario, sebbene non nasconda la sua grande passione per il kayak è molto più pacato. Ne parla con una semplicità ed una naturalezza incredibile in relazione all'entità dell'impresa. Ti faceva quasi credere che sia tutto facile e naturale, sembrava di sentir parlare un amico della sua ultima gitarella primaverile al lago di Pusiano.

Incredibile pensare che quei due hanno appena finito di riordinare i ricordi di questa impresa ma ne stanno già pianificando un'altra della stessa portata alle isole Ioniche e Peloponneso. Un'altro viaggio in cui si conosce la data di partenza ma non quella di ritorno. Un altro viaggio che seguiremo da un blog specifico che verrà aggiornato nei momenti di calma.


Tatiana illustra il percorso compiuto nei 115 giorni di navigazione
Per chi volesse "rivivere" puntata dopo puntata il CicladiKaykTour:
cicladikayaktour2016.blogspot.it

Blog generale di Tatiana e Mauro:
tatiyak.blogspot.it

Il loro prossimo viaggio:
peloponnesokayaktour2017.blogspot.it

Blog personale di Marco Ferrario:
ekokayak.wordpress.com










Su youtube si può trovare anche il video realizzato da Danilo Tulone con riprese fatte in mare e nei nostri laghi; video utilizzato come introduzione a questa serata:


La Pocket Canyon a casa

foto Luca Cattaneo Non vedevo l'ora di mettere in acqua la mia nuova Pocket Canyon . Certo, non è stato un primo varo dato che l’avevo g...