mercoledì 30 agosto 2017

CanoaRaduno Iseo 2017

attorno a Montisola

Dei raduni a cui avevamo partecipato lo scorso anno quello di cui più intensamente aspettavo l'edizione 2017 era proprio il CanoaRaduno del lago d'Iseo.
Sarà stata la voglia di tornare a bordo dei Prijon (lo scorso anno avevamo preso i Rainbow a noleggio), sarà stato l'ottimo spiedo bresciano o le abbondanti bollicine, sarà stato il clima di festa che ha caratterizzato i due giorni, sarà stato il fatto che tra tutti i raduni questo è l'unico veramente alla portata anche dei principianti...  fatto sta che non vedevamo l'ora arrivasse questo fine settimana per tornare al lido di Sassabanek!

Gloria e Luciano nel gruppo poco prima di Iseo
Appenda dopo aver montato la tenda al campeggio abbiamo ritirato il ricco pacchetto di benvenuto con gadget ed accessori utili al kayak e la maglietta del raduno poi ci siamo messi alla ricerca degli amici di pagaia tra cui i soliti di Sottocosta e gli altri provenienti dal nordest che avevamo incontrato solo qui lo scorso anno; è sempre un piacere trovarsi e scambire esperienze e racconti.

La pagaiata del sabato pomeriggio nella parte bassa del Sebino è stata leggermente accorciata rispetto al previsto: il caldo intenso ci ha rallentato e non si poteva arrivare tardi all'aperitivo con la sangria.
Da Iseo abbiamo attraversato puntando poco ad est di Predore e poi costeggiato fino a raggiungere la base dell'associazione Kayak Sarnico dove siamo sbarcati per una breve sosta. Si è qui deciso di velocizzare il rientro al lido di Sassabanek interrompendo il giro sottocosta e tagliando dritti sulla punta di Clusane.

Una volta tornati in campeggio giusto il tempo di una doccia veloce e via alla grande festa del sabato sera: sangria per aperitivo e poi spiedo bresciano con polenta, vino rosso e bollicine di Franciacorta.
Il tutto ovviamente con la buona compagnia di canoisti più o meno esperti provenienti da tutto il nord Italia.

Domenica è stata la volta di Monte Isola che abbiamo raggiunto dopo aver sfilato di fronte al lungolago di Iseo. Una piccola sosta è stata fatta a metà traversata dove gli organizzatori hanno lasciato in acqua una rosa bianca in ricordo di due loro amici che purtroppo sono recentemente morti in canoa.

Raggiunta l'isola ci è stata offerta la colazione e ci siamo divisi in tre gruppi: chi si fermava allo sbarco a riposare, chi saliva a piedi fino alla cima del monte e chi continuava a pagaiare attorno a Montisola. Visto che lo scorso anno Gloria ed io avevamo optato per la gita a piedi questa volta siamo risaliti in kayak per effettuare il giro dell'isola lacustre più grande dell'Europa meridionale e centrale.
Abbiamo solo saltato assieme ad altri due canoisti il periplo della piccolissima ma incantevole isola di Loreto che si trova a 700m di distanza dalla costa nord dell'isola maggiore.
Ci terremo questa perla per il prossimo anno!

Per il rientro abbiamo raggiunto Punta del Corno ed abbiamo poi costeggiato sul lato bergamasco fino quasi a Predore prima di attraversare nuovamente su Iseo.

Al lido ci aspettava il pranzo (si fa per dire dato che erano ormai le 4) e la festa finale alla quale Gloria ha vinto una bellissima sacca da lancio che entrerà a far parte della nostra dotazione di sicurezza al posto della cima semplice da 10m.



Partecipare a questo raduno è stato ancora una volta fantastico, il sabato eravamo circa una cinquantina in acqua mentre la domenica più del doppio. Le distanze percorse non sono impegnative, ci ha un pochino infastidito il caldo durante i due pomeriggi e le partenze ritardate a causa del vento ma comunque si conferma un evento alla portata veramente di tutti.


Il canale che dal campeggio porta verso il lido di Sassabanek

Link al post dello scorso anno:
canoaraduno-Iseo2016

martedì 1 agosto 2017

Tentata notturna con Sottocosta


Lo scorso anno c'era vento, acqua mossa ed un gran cielo stellato.
Vento ed onde sono rimaste; ma questa volta accompagnati da nuvoloni cupi, lampi, tuoni e pioggia.

Siamo partiti da casa con il gran dubbio del meteo: io speranzoso di riuscire a fare la notturna; Gloria che non ne aveva la minima intenzione e che si sarebbe riservata di scegliere in base al tempo se partecipare o meno alla Lario in Voga domenica mattina.


Arrivati al campeggio di Piona abbiamo trovato ad aspettarci “vecchi” amici di Sottocosta che è sempre un gran piacere rivedere ed abbiamo fatto conoscenza con altri che non avevamo ancora incontrato.

Una volta scaricati i kayak e montata la tenda ci siamo radunati al bar per chiacchierare davanti ad un caffè temporeggiando oltre l'ora d'imbarco prevista nella speranza di vedere sparire le nuvole.

il capitano
Alle 19.00, dopo aver allineato i kayak sulla spiaggia ed aver controllato l'attrezzatura è stata l'ora del briefing tenuto da Luciano (il suo primo dopo la convalescenza). La decisione sul fare o meno la navigazione notturna sarebbe stata posticipata una volta messo il naso fuori dalla baia di Piona. Ci siamo così imbarcati per cominciare la navigazione col classico giro del laghetto. Gloria, come aveva deciso, era rimasta a terra nonostante i tentativi di convincimento di Mirella e Luciano.
Dopo una ventina di minuti ha cominciato a piovere, ma questo non rappresenta un problema, in fondo pagaiare sotto la pioggia in estate è molto divertente; i lampi e tuoni che sono arrivati poco dopo in zona Legnone però hanno iniziato ad impensierirci.
Ci siamo affrettati a raggiungere la spiaggetta posta a nord dell'imboccatura per sbarcare ad indossare le giacche d'acqua e decidere sul da farsi.

Dopo aver osservato il cielo e ricontrollato i dati meteo sul cellulare in via precauzionale si è deciso di comune accordo di annullare la notturna e rientrare al campeggio.


l'imbarco alle 19.00
Abbiamo pagaiato rapidamente e controvento con la pioggia che ci entrava negli occhi per percorrere quelle poche centinaia di metri che ci separavano dallo scivolo d'alaggio da cui eravamo partiti poco più di un'ora prima. Il percorso è stato di circa 6km (¼ del tragitto previsto per tutta la notturna) ma la sicurezza in acqua è sempre la priorità assoluta.
Messi al riparo i kayak con pochi temerari ci siamo concessi un veloce bagno con ancora addosso giubbetto e paraspruzzi. L'acqua era calda e comunque la pioggia ci aveva già completamente infradiciato.

Se avessimo temporeggiato qualche minuto in più su quella spiaggetta probabilmente sarebbe andata diversamente. Una volta usciti dalla doccia era già tutto passato ma noi eravamo già con le gambe sotto al tavolo e coi bicchieri in mano! E chi rientra più in acqua?

La serata è andata avanti con l'allegria e lo spirito tipico del gruppo tra sciatt, taroz, pizzoccheri, polenta, formaggio e salsicce. Qualche oretta in compagnia che ci ha risollevati dalla delusione della mancata pagaiata notturna. Unica assente Gloria che al rientro stava già dormendo in tenda.


Scampagnata domenicale
Neanche la domenica è andata secondo i piani. Avremmo dovuto partecipare, a Gravedona, alla manifestazione "Lario in Voga" ma durante la ricca colazione dolce e salata tutti abbiamo mostrato intenzioni diverse.
Qualcuno sarebbe subito tornato a casa, altri hanno pianificato rotte diverse.
Siamo scesi in acqua in poco più di 10 tra chi aveva destinazione Gravedona e chi, come noi, voleva fare una semplice escursione verso Gera Lario. Siamo sbarcati per una sosta sulla lunga spiaggia subito dopo la foce del Mera in 6 e per il rientro Gloria ed io ci siamo attardati con Mirella ed Andrea per fare qualche simpatico esercizio di zatteramento, traino lungo e traino a contatto.
La pazienza di Mirella, che si è rivelata un'abile istruttrice, ha convinto anche Gloria a mettersi in gioco e non sono mancati alcuni consigli tecnici. 

Traino a contatto
Durante il tragitto è stato molto simpatico attraversare la foce dell'Adda; una netta linea separava le acque calde di colore blu scuro del lago da quelle gelide di un intenso color verde acqua del fiume.
Anche qui il meteo è stato migliore del previsto. Annunciavano temporali alle 15.00 e per questo motivo abbiamo optato per un'escursione che ci consentisse di essere in capeggio entro le 13.00 ma poi dei nuvoloni non si è vista neanche l'ombra; quantomeno il rientro anticipato è stato utile per schivare le code sulla statale 36.

Tornati a Piona Mirella mi ha concesso un giro-prova su Ginevra (il suo kayak che è un Resinvetro Sinik).
Traino lungo con zatteramento
L'ho trovato molto diverso dal nostro Prion: più filante, meno soggetto a cambiare repentinamente direzione sulle ondine del lago e molto maneggevole.
Unico problema è stato uscire da quel piccolo pozzetto: cosa che mi ha causato una scuffia con conseguente bagno perchè, sinceramente, non avrei saputo in quale altro modo tirare fuori di li le mie ginocchia senza fracassare la prua di Ginevra sui sassi a riva.
Avremo occasione di andare a trovare Mirella ed Andrea sul lago Maggiore e sicuramente chiederò di farmi riprovare dato che mi tornerà sicuramente utile imparare ad utilizzare kayak più marini e quindi con pozzetti meno comodi nelle manovre di ingresso ed uscita.




Appoggio basso???










Link al post dello scorso anno:
Notturna Sottocosta 2016

La Pocket Canyon a casa

foto Luca Cattaneo Non vedevo l'ora di mettere in acqua la mia nuova Pocket Canyon . Certo, non è stato un primo varo dato che l’avevo g...