lunedì 20 dicembre 2021

L'ultimo plenilunio del 2021

 

Quando mi è stato detto che si voleva organizzare una breve uscita in notturna per salutare l'ultima luna piena dell'anno ho subito pensato fosse una meravigliosa idea. Adoro le navigazioni notturne e questa esperienza in pieno inverno mancava proprio al mio curriculum.

alcuni kayak "addobbati"

Sabato ci siamo così imbarcati in 7 dalla sede canneto del CK90 con le ultimissime luci del giorno; non avevamo grandi progetti... l'idea iniziale era addirittura quella di arrivare al Ponte Vecchio e fare li un piccolo aperitivo galleggiante. Poi, strada facendo, abbiamo pensato che potevamo raggiungere Lecco e fermarci di fronte al lungolago addobbato con le luci natalizie.

Mentre eravamo dalle parti del Bione abbiamo assistito al sorgere della luna piena che è spuntata da dietro le guglie più meridionali del Resegone. Il nostro satellite ci ha poi fatto compagnia per tutta la serata.

Proprio di fronte a Piazza Cermenati abbiamo zatterato i 7 kayak e brindato con prosecco ed un'ottima bottiglia di vov fatto in casa da Elisa. 
Qualcuno storcerà il naso ma pare che l'aperitivo a base di vov diventerà di gran tendenza!

E' stata una notturna un po' particolare; più che notturna è stata una navigazione al buio dato che per le 21.00 i kayak erano già all'asciutto sulla rastrelliera ed i canoisti in un pub con le gambe sotto al tavolo e la pinta in mano. D'altronde si sa che le giornate invernali sono molto corte per cui si può pagaiare al buio anche prima di cena.

Non sarà l'ultima pagaiata del 2021 ma a tavola, come si fa sempre negli ultimi giorni dell'anno, si tirano un po' le somme e si discute dei progetti futuri. Tutti i presenti sapevano già che negli ultimi mesi mi è nato un forte interesse (per ora squisitamente teorico) riguardo la canoa canadese turistica; dato che alcuni condividono questa curiosità e che Ado e Felice si sono detti disponibili a darci due dritte si è prospettata la possibilità, per il 2022, di cimentarsi anche con la pagaia a pala singola.


lo zatterone per l'aperitivo



Il centro di Lecco ed il Ponte Vecchio



lunedì 6 dicembre 2021

qualcuno ha detto vento?

Sveglia alle 7:00; la temperatura fuori è di 1,5°C sotto lo zero, il meteo da venti fino a 20kts in centro lago. Proprio ieri pensavo al fatto che ormai son due anni che non mi capita una di quelle durissime navigazioni invernali. Direi che oggi i presupposti ci sono tutti.

Passo dalla sede canneto del CK90 dove trovo Luca, carichiamo i kayak… Ci facciamo chiamare “inuit del Lario” ed oggi sarà occasione di dimostrare alle divinità degli antichi popoli artici che non ci fregiamo del loro nome senza esserne degni.


Parcheggiamo a Riva di Gittana dove troviamo e Miriam - di Lierna- e Max - di Como -.

C’è un bel Tivano teso e freddo e le onde si frangono rumorose sulla spiaggetta di ciottoli; il lago è pieno di “ochette”: riccioli bianchi nel lago che denotano acqua agitata a causa del vento forte (in mare si chiamerebbe “mare vivo” ma al lago non credo sia un termine corretto… noi diciamo semplicemente “è pieno di ochette”).

l'unico altro natante che abbiamo visto 

Ci si imbarca dopo il controllo dell’attrezzatura alle 10 passate e nel tempo necessario ad allacciare il paraspruzzi il vento mi ha già spostato verso sud di oltre 20 metri.

E’ subito chiaro che dobbiamo rivedere i piani. L’idea era di scendere a Fiumelatte ed attraversare su Bellagio; ma se il Tivano ci fa un brutto scherzo e non molla a metà giornata come suo solito ci sarà impossibile rientrare. Non vogliamo scherzate coi venti del Lario, decidiamo quindi di fare prua nord per passare Bellano e raggiungere Dervio. In caso di peggioramento il rientro sarà così in sottovento.

Provo a suggerire al gruppo che stando ridossati sottocosta saremmo decisamente più riparati ma gli altri non sono di quell'idea… se deve essere una navigazione ventosa allora che ci picchi in faccia con tutta la sua forza! Una rotta più riparata sarebbe come barare!

Puntiamo dritti sulla penisola di Dervio e via, il Tivano non molla un secondo ed ogni tanto arriva anche qualche treno di onde belle ripide, di quelle che ti trovi con la prua del kayak in aria e -non appena le superi col pozzetto- ricade pesante in acqua sollevando schizzi ovunque.

Wet-navigation: una goduria in piena estate, un po' meno piacevole in inverno.

L’Xceed si comporta davvero bene, sto ancora prendendo confidenza con questo kayak ed è stata la prima navigazione con vento forte. Solo per un breve tratto, al traverso di Bellano, stufo di dover tenere una correzione continua, ho messo giù mezzo skeg. Ero un po’ dubbioso sul fatto che fosse la taglia giusta per me dato che il volume è generoso e temevo mi creasse complicazioni maggiori proprio in caso di forte vento.

A casa guardo i dati registrati dalla stazione meteo di Dervio Lago (grazie CML). L’anemometro fino quasi alle 11:00 non è mai sceso sotto ai 30 km/h e per le ore successive è sempre stato nei dintorni dei 20.

Sbarchiamo a Dervio alla foce del Varrone che sono le 11:40; presto fatto il conto: meno di 1,5kts di velocità. Mettendoci la stessa energia senza vento saremmo stati abbondantemente oltre i 3kts.

Durante la pausa il Tivano perde di forza ed il Lario inizia a mostrare il suo lato più placido. Rientriamo sottocosta ed entriamo anche nel porto vecchio di Bellano. Avrei voluto provare il comportamento dell’Xceed con lo stesso vento ed onda del mattino in poppa, dove forse vi sarebbe qualche grattacapo in più... avrò sicuramente l’occasione.

Sbarchiamo alle 14:30. Breve ma una gran pagaiata per iniziare questa stagione invernale.







mercoledì 22 settembre 2021

Sottocosta KayakCamp - Argentario 2021

Porto Ercole


Il Camp del 2021 è stato davvero molto particolare. Lo è stato per tutti ed a maggior ragione per me.
Innanzitutto la pandemia lo ha reso per forza di cose "diverso" a partire dalla data di svolgimento. Inoltre per rispettare i dovuti distanziamenti sono un po' mancati i momenti di grande aggregazione serale (quelli che oggi chiamiamo "assembramenti"); non si è quindi svolta neanche la cena ufficiale.
Dal mio punto di vista ho vissuto il Camp in una maniera decisamente più moderata rispetto all'edizione 2019 in cui praticamente mancava davvero poco a che mi spuntassero le branchie per quanto tempo passassi in acqua. E' stata la prima vacanza con il piccolo Matteo che, a soli due mesi compiuti il giorno prima della partenza, credo sia il più piccolo partecipante ad un Camp (ho chiesto alla segreteria di fare le opportune verifiche per la successiva convalida del record); per cui mi sono goduto un po' anche l'aria ricca di salsedine in veste di papà mentre Gloria faceva la mamma h24 ed il mare purtroppo si può dire che non l'ha neanche visto.

 


 
Per i primi giorni il meteo è stato fin troppo estivo e l'acqua  di fronte alla Feniglia piatta. Ho effettuato il primo varo del mio nuovo Xceed, primo kayak della nostra flotta a non essere inaugurato in acque brianzole, concentrandomi in brevi sessioni di didattica su alcune tecniche di roll tradizionale. Ho approfittato della pazienza e conoscenza di Alex, istruttore romano, che ha tentato di insegnarmi la il roll continuo in avanti.
Primo contatto con il mare
Praticamente ho il vizio, a questi eventi, di attaccarmi come una sanguisuga a qualche tecnico del centro-sud Italia. Nel 2019 è toccato a Pietro, questa volta ad Alex. Non che disdegni le capacità dei formatori lombardi ma, non solo nel mondo del kayak, ho sempre trovato molto utile vedere come lavorano gli istruttori delle altre parti; perciò, appena capita l'occasione, ne approfitto.

 
 
L'ultima sessione di prove, sia con l'avataq che con la pagaia, si è conclusa indegnamente con un mio KO tecnico dato che proprio non ne potevo più.
Non ero tanto provato a livello fisico ma demoralizzato dal fatto di non riusciere a replicare l'esecuzione di una manovra che -non so proprio spiegarmi come- mi è riuscita al primo tentativo e poi mai più. Forse solo un classico caso di botta di fortuna del principiante.
Abbiamo quindi staccato la spina dirigendoci all'Isolotto per effettuarne il periplo; pur breve ma è stata la prima navigazione dell'Xceed.
 
 
Poco dopo una sessione di surf
 
 
Nei due giorni successivi vi è stato un brusco cambiamento delle condizioni meteo; con lo scirocco si è formato un bel mare che, diretto proprio sul bassissimo fondale sabbioso della Feniglia, creava un'interessante onda frangente... ed un paio di uscite a fare il matto nel surf non vuoi farle? Il primo giorno, nel tardo pomeriggio, eravamo in acqua solo io ed il Rusco. Imbarcati quando il gruppo della didattica SK2 a tema imbarco e sbarco con onda aveva già liberato la zona di surf praticamente avevamo campo libero lungo tutta la spiaggia.
Sono stato ribaltato da un frangente ma il roll con il mio nuovo kayak è stato davvero facile anche in queste condizioni. L'indomani mattina uscita fotocopia con un gruppetto di romani; anche qui due ribaltamenti seguiti da due roll. Non mi sono mai bagnato le gambe; una grande soddisfazione!
Nel pomeriggio di venerdì, con sommo dispiacere, il mare si è calmato e siamo andati a fare shopping ad Orbetello.
Ultima pagaiata il sabato mattina, una breve navigazione fino alla grotta azzurra in cui non siamo potuti entrare a causa del mare troppo agitato. Rientrato con il primo gruppo con l'idea di approfittare un po' ancora dei frangenti ma il mare era girato verso i quadranti settentrionali quindi - da cala Galera in poi- era calma piatta. Non mi restava che sistemare l'attrezzatura in attesa del giro di saluti con l'arrivederci -si spera- 
al WISKIE!



imbarco dalla Feniglia










sabato 4 settembre 2021

La flotta si espande #2

 



Penso di aver escogitato un metodo perfetto per costringere la vostra moglie a regalarvi un kayak.

 

E' più facile di quanto si possa pensare, basta seguire questi semplici passi:

1- compratele un kayak nuovo, adatto alle sue esigenze e con cui si trovi bene;

2- usatelo in continuazione, promettendo di stare attenti a preservarne l'integrità;

3- ogni tanto arrivate a casa costernato confessando di aver fatto involontariamente qualche piccolo graffietto sullo scafo.


Ad un certo punto, dopo aver esaminato centimetro per centimetro il suo kayak ed aver constatato la presenza di più di una piccola abrasione non ne potrà più di vedervi deturpare il suo gioiellino e si ritroverà con le spalle al muro.
Si convincerà da sola, l'unico modo di interrompere questo scempio è prendere al bambinone una canoa nuova tutta sua da riempire di sfrisi!

Scherzi a parte, da mesi e mesi ormai ero bersaglio di molte battutine al CK90. Mi si accusava di aver regalato il Pace17 a Gloria con il solo scopo di usarlo io. Più di una volta si è insinuato anche il dubbio che la gravidanza sia stata architettata a puntino per costringerla parecchi mesi lontano dalla sua nuova canoa.

Ancor più sono stato deriso lo scorso sabato quando mi sono presentato ad una sessione di esercizi a bordo del mio buon vecchio Prijon. "Da quando ha rotto la pagaia non glielo fa neanche più vedere il Pace!" era il commento generale.

 

L'altro giorno mi è arrivato un inaspettato messaggio da Guido Grugnola. Diceva:

"Ciao, ho qui un Tiderace XCEED pronto per il CAMP che aspetta di essere ritirato da te!"

 Sorpresona davvero inaspettata... probabilmente l'idea di passare un'intera settimana tra le rocce dell'Argentario col Pace causava a Gloria crampi notturni.

Sono sicuro sarà per me un ottimo compagno di moltissime escursioni. Anche se spero che ogni tanto qualche uscitina col Pace mi verrà ancora concessa.

Per il Camp non avrò la mia groenlandese ma potrò sfoggiare un kayak nuovo di pacca!

 

l'arrivo al CK90

 A ritirare il kayak da Tuilik abbiamo portato anche il piccolo Matteo. Giusto per iniziare a fargli assimilare la voglia di pagaiare!

Matteo nello spettacolare salone di Tuilik




mercoledì 25 agosto 2021

Un roll finito male

 



Da qualche tempo ho preso il vizio di andare nel tardo pomeriggio al CK90 con lo scopo di passare un paio d'ore in acqua a fare roll, appoggi o altri giochi che mi consentano di combattere la calura estiva nelle fresche acque del Lario.

Ieri sera ho incontrato Paolo che assieme a Felice era impegnato in un corso alle nuove leve del sodalizio e mi ha concesso un giro prova sul suo NDK Explorer nuovo di pacca. Successivamente, tornati di fronte alla sede Gallavesa  ho ripreso le mie solite pirolette col Pace.

Al terzo roll, dopo aver passato qualche secondo a rilassarmi in appoggio alto il patatrac. Si è spezzata di netto la mia cara Avatak Terranova. L'ho sentita sfibrasi proprio all'altezza del palmo della mano.

Storia triste... mi toccherà andare al camp di Sottocosta  con un'europea.

domenica 25 luglio 2021

Notturna al CK90

Una "Lucia" illuminata

 

 Una pagaiata notturna al Ck90.
In 29 tra Inuit del Lario "anziani", nuove leve del sodalizio e qualche ospite - tra cui graditissima la presenza di Luciano- ci siamo imbarcati con le ultime luci del giorno.
Partenza ufficiale dalla sede Gallavesa lo scopo era pagaiare un paio d'ore effettuando il periplo del lago di Garlate.

ultimi chiarori appena dopo l'imbarco
 

 Allestiti i kayak con i tradizionali starlight colorati e stabilita la numerazione di sicurezza siamo partiti risalendo la costa orientale fino a ponte della SS36 dove abbiamo attraversato sulla sponda opposta.

Enzo nelle tenebre
Qui, appena volto lo sguardo a sud, ci siamo fermati per ammirare il sorgere della luna piena da dietro i monti che separano la provincia di Lecco dalle prime valli bergamasche.

 Abbiamo pagaiato in pieno relax godendoci il fresco della notte che ci ha confortato dopo giorni di caldo torrido.

Rientrati alle rispettive sedi ci siamo poi trovati tutti al canneto dove Gli Enzi, ogranizzatori dell'evento, hanno offerto un rinfresco per festeggiare l'acquisto di un camper che - ne sono certo - si vedrà spesso e volentieri ai raduni di Sottocosta.






 

 

martedì 1 giugno 2021

restiamo ancora un po' sull'Elba

 


Essendo già sull'isola per la tre giorni all'Elba di Sottocosta, ed avendo il periodo di licenza matrimoniale da sfruttare, abbiamo allungato la vacanza di qualche giorno.
Durante la permanenza mi sono concesso una rapida escursione in kayak, in solitaria.

Giusto una mezza giornata, non potevo certo lasciarmi sfuggire questa occasione più unica che rara: clima praticamente estivo in un luogo davvero fantastico che la pandemia ha reso ancora deserto. Insomma, non credo sia una cosa abituale poter scorrazzare lungo costa tra Portoferraio e l'Enfola in una calda giornata di maggio senza incrociare praticamente nessuno.

Appena imbarcato, verso metà mattina di martedì, sulla spiaggia delle Ghiaie e fatta rotta verso ovest ho visto passare al largo una motovedetta della Guardia di Finanza dopodiché l'unico altro natante che sono stato in grado di avvistare è stata una vela in prossimità dell'Enfola.

Ho pagaiato lentamente ascoltando il rumore del mare ed ammirando gli spruzzi sugli scogli. Le persone presenti sulle spiagge di Capobianco e Sottobomba si contavano sulle dita di una mano.
Cielo azzurro, acqua cristallina, temperatura ideale, nessun rumore "umano" ed il kayak che scivolava senza fatica in un panorama da cartolina. Che bellissima sensazione!

Dopo aver fatto un po' di slalom tra i massi affioranti dalle parti di Punta Acquaviva in un attimo si è sulla spiaggia di Sansone, famosa per i suoi ciottolini bianchi e le falesie a picco. Qui sono sbarcato per una veloce sosta; non sul tratto principale dove vi erano già un paio di persone ma su un pezzettino irraggiungibile da terra. Ho fatto uno spuntino e riempito il gavone anteriore di rifuti tra i quali ho recuperato anche una maschera da sub in ottimo stato.

...ci sarei passato...

Poco oltre vi è un bel faraglione con uno stretto passaggio. Mi sono soffermato molto a valutare il da farsi e, se il cuore diceva "dai che ci passi tranquillamente",  il cervello rispondeva "se righi il kayak di Gloria chiede il divorzio dopo neanche 10 giorni dal matrimonio". Così sono passato oltre evitando il passaggio ed usando, come ulteriore scusante per giustificarmi la privazione di questa gioia, anche il discorso sicurezza in solitaria. 

Raggiunto il promontorio dell'Enfola potevo tranquillamente evitarne il periplo dato che l'avevo percorso solo un paio di giorni prima... ma visto che non era neanche mezzogiorno tanto valeva ripetere questo magnifico tratto di costa.
Oltre il capo con lo scoglio della nave ho trovato un po' di movimento d'acqua e vento, residuo del maltempo del giorno precedente. Una volta sbarcato sulla spiaggia che guarda verso Marciana Marina ho trovato con grande sorpresa Guido Grugnola e Gaudenzio impegnati in una giornata di formazione rivolta alle nuove guide del parco.

Nel viaggio di rientro, dopo aver nuovamente convinto me stesso che era meglio non rischiare il passaggio sotto il faraglione, mi sono nuovamente fermato a Sansone per un pranzo al sacco con successivo pisolino (un vizio, quest'ultimo, che che ci si può concedere solo quando si pagaia soli in luoghi poco affollati).

Prima di sbarcare definitivamente alle Ghiaie ho voluto proseguire poco oltre, fino all'imboccatura della darsena del porto antico di Portoferraio esattamente ai piedi del faro di Forte Stella.

Questo per poter chiudere idealmente il tratto di costa esplorata durante l'intera vacanza compreso tra due fari: Forte Stella - Punta della Madonnina in Portoferraio e quello di Punta Polveraia in Patresi - Marciana.

Durante il resto dei giorni non abbiamo mancato ovviamente di fare qualche breve giretto a piedi, visitare la villa napoleonica dei Mulini (unico museo che abbiamo trovato aperto) ed ovviamente degustare le tipicità locali.
Da questo viaggio torniamo anche con una nuova ed inaspettata conquista: la "schiaccina" elbana!

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(SONO PRESENTI IMMAGINI ANCHE DEI GIORNI PRECEDENTI)

 

sabato 22 maggio 2021

Un raduno davvero speciale - Tre giorni all'Elba




Noi non si vedeva il mare dai tempi del WISKIE 2019.

Nel frattempo, giusto quattro giorni prima di partire, Gloria ed io ci siamo sposati per cui si può dire che questo incontro sia stato una specie di viaggio di nozze parecchio anomalo. Insomma... nemmeno le coppie più affezionate a Sottocosta possono vantare una simile esperienza!

Piccolo dettaglio: Gloria si è portata dietro un pancione di 8 mesi, il che l'ha ovviamente impossibilitata a partecipare alle escursioni in kayak.
Con grande spirito altruistico mi sono occupato personalmente di portare a passeggio il suo Tiderace; il mio amato Touryak non si è ancora risvegliato dal lungo letargo iniziato con la pandemia.

cielo grigio ed acqua scura per la navigazione di venerdì

 

Siamo arrivati sull’isola nel tardo pomeriggio di giovedì ed abbiamo preso subito i contatti con gli altri partecipanti alla “tre giorni all’Elba” che si trovavano con Gaudenzio alla sede della Sea Kayak Italy a Marciana Marina, letteralmente a due passi dall’hotel presso cui alloggiavamo. In tutto eravamo poco più di una ventina di canoisti.
La sera poi vi è stato un piacevole incontro con il direttore dell’ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
Venerdì è stata la volta della prima navigazione: da Marciana Marina verso ovest. Il grosso del gruppo si è fermato a Sant’Andrea mentre in pochi abbiamo proseguito fino al faro di Punta Polveraia percorrendo l’ultimo tratto con vento a circa 20kts.
Il cielo è sempre stato completamente coperto ed il mare poco mosso ha reso comunque dinamica la pagaiata. Una volta rientrati al porto di Marciana Marina in un paio di irriducibili ci siamo fermati in acqua per qualche roll… finalmente in acqua salata!

La sera Luciano, con un immancabile striscione e le sue doti oratorie, ha voluto festeggiare il nostro matrimonio omaggiandoci anche di un album fotografico da lui stesso rilegato.

Capo d'Enfola


Il sabato le condizioni meteo sono state perfettamente stabili e finalmente abbiamo pagaiato in mezzo alle mille sfumature di azzurro caratteristiche dell’Elba. Niente vento, acqua piatta e temperatura fin troppo estiva. Imbarcati sempre a Marciana Marina questa volta rotta est. Il grosso del gruppo si è fermato sulla Spiaggia del Forno mentre, come il giorno precedente, con il solito manipolo di invasati abbiamo proseguito oltre fino a fare il periplo del promontorio dell’Enfola.

La domenica abbiamo dato bidone! Il programma prevedeva un’escursione a piedi risalendo da Marciana alta fino al santuario della Madonna del Monte. Con Luciano abbiamo preferito rimanere in piano facendo una passeggiata a Marciana Marina osservando il porto, con la torre degli Appiani, e l’incantevole Borgo Cotone.

Alla partenza abbiamo salutato tutti e poi noi due ci siamo trasferiti a Portoferraio per rimanere sull’isola ancora qualche giorno.

 

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(SONO PRESENTI IMMAGINI ANCHE DEI GIORNI SUCCESSIVI)


domenica 2 maggio 2021

Lago d'Orta

 


Sfruttando la fortuna di alcuni di noi, già vaccinati, e la zona gialla sia in Piemonte che Lombardia ci siamo ritrovati in sei al lido di Gozzano per una bella pagaiata nel pieno rispetto dei dovuti distanziamenti.

Vista la provenienza da lunghi periodi di restrizioni eravamo tutti decisamente fuori allenamento per cui abbiamo optato per un giro ad anello in sento orario di 10nm nella parte meridionale del Cusio con apice massimo a Pettenasco. L'andatura è stata lenta e rilassata ed anche il meteo, le cui previsioni non erano proprio rassicuranti, è stato clemente: del vento e della pioggia attesa si è visto ben poco... giusto qualche minuto di goccioloni preceduti da un paio di folate di vento.

Unica tappa, per il pranzo al sacco, nel golfo di Orta dove Luciano ha concluso i riti offrendo grappa alla liquirizia e degli ottimi "brutti ma buoni" presi la mattina in una pasticceria di Borgomanero (per la serie #noifacciamosport ).

Una piacevole giornata; ottima occasione per salutare Andrea finalmente tornato in acqua dopo parecchio tempo!


Andrea di fronta all'Isola di S. Giulio

a Numana per l' SK3

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