lunedì 10 settembre 2018

On The Road 2018: viaggiare in kayak



Giovedì 6 settembre si è svolta a Lurago d'Erba una serata a tema.
Per l'organizzazione ho colto l'invito, ricevuto mesi fa da Giovanni Molteni (presidente della commissione Biblioteca ed organizzatore di molte iniziative culturali sul territorio) di preparare una serata canoistica da inserire in una rassegna di più incontri riguardanti viaggi e natura.


In totale sono stati sviluppati quattro eventi: il primo riguardo il kayak, il secondo escursioni sulla linea Cadorna, il terzo sul cammino di Santiago ed il quarto -meno reportagistico e più poetico- sulla filosofia della montagna.

La serata è andata tutto sommato bene. L'affluenza, come ci si poteva aspettare, non è stata paragonabile alle serate con Tatiana e Mauro ma direi che anche da questo punto di vista non ci si può lamentare.

In apertura, dopo i saluti e ringraziamenti di rito, hanno preso la parola Laura Costantini e Mirella Graglini (le due ospiti provenienti da più lontano). Ci hanno raccontato del "sorriso del mare", ovvero il primo simposio nazionale tutto femminile di kayak da mare. Poi è stata la volta di Michele Varin che con grande competenza portava la sua passione per il delta del Po. Infine MariaPaola Pirovano e Luca Martino hanno raccontato di due diversi temi: il loro viaggio di nozze negli USA e la recentissima vacanza a Lastovo.

Per incuriosire ulteriormente il pubblico all'ingresso del municipio - su un quadrato di finto prato verde-  abbiamo allestito un piccolo bivacco con il kayak di Gloria (fortuna che lei lo tiene bene, il mio è inguardabile), la tenda che solitamente usiamo per le escursioni di più giorni e qualche accessorio. In esposizione anche il bellissimo ASA 520 di Luca recentemente risistemato.
Idea azzeccatissima dato che sia prima che dopo la serata proprio davanti a questa doppia installazione ci sono state rivolte delle domande e curiosità da parte del pubblico di "non addetti ai lavori".


Per l'occasione, a partire dalla serata e per l'intera durata della rassegna di 4 incontri (indicativamente poco più di un mese) presso le sale della biblioteca del comune di Lurago d'Erba rimarrà esposta una rielaborazione della minimostra sul Lario in inverno.



OSPITI, PROGRAMMA DELLA SERATA E SITOGRAFIA
Marco Nolberti, Il kayak da mare
Una barca la cui origine si perde nella notte dei tempi oggi rappresenta un mezzo di trasporto ideale per esplorare a fondo le coste di mari, laghi e grandi fiumi nel pieno rispetto della natura. Il viaggio può durare poche ore o lunghi mesi ed offre al canoista un punto di vista ed un legame unico e profondo con gli elementi.
http://kayakerdestrepa.blogspot.com/

Luca Martino e Maria Paola Pirovano, LuMeKayak
Una coppia di giovani istruttori di kayak da mare con una grande passione per le isole della Croazia. Ci portano con il racconto e le immagini nella recentissima vacanza a Lastovo poi, indietro di qualche anno, fino al viaggio di nozze negli USA dove hanno pagaiato in diversi ambienti dal fiume Colorado all’Oceano Pacifico.
http://kayakmaryluca.blogspot.com/
 
Michele Varin, Il delta del Po
Grande conoscitore di uno degli angoli più remoti e meno conosciuti d’Italia: il delta del fiume Po. Un ambiente rigoglioso, carico di fascino e storia in cui l’uomo vive in un delicatissimo equilibrio con la natura dove i confini tra mare, fiume e terraferma variano in continuazione. Qui Michele unisce la sua passione per le esplorazioni con la pagaia a quella per la fotografia naturalistica.
http://kinmare.blogspot.com/
 
Mirella Graglini e Laura Costantini, Il sorriso del mare
Due donne attivissime durante i raduni e con un’innata capacità di fare gruppo. Due tra le ideatrici e maggiori sostenitrici del progetto “il sorriso del mare”: il primo simposio femminile nazionale di kayak da mare. Da dove nasce l’esigenza di creare un punto di riferimento tutto in rosa? Quali sono le particolarità per una donna che si avvicina a questa attività? Esistono kayak da donna? Chi ha pensato ed organizzato questo evento esclusivamente al femminile potrà sicuramente rispondere a queste ed a molte altre domande.
http://lagomaggioreseakayak.blogspot.com/ http://panthalassa-sea-kayaking.blogspot.com/

6 settembre 2018 ore 21
Comune di Lurago d'Erba
Via Roma 56 (ingresso da piazza Giovanni XXIII)
On The Road 2018 è una rassegna dedicata al viaggio che, nell'arco di quattro incontri, ci condurrà "a zonzo" sull'acqua, nella storia, a piedi e in montagna.

sabato 8 settembre 2018

CanoaRaduno Iseo 2018



Tornando dalla settimana sull'isola di Krk l'idea era quella di fermarsi direttamente ad Iseo... ed in un certo senso così è stato. Siamo arrivati a Sassabanek il venerdì sera sotto un'incessante diluvio.
Inbarco grigio, ma con entusiasmo
Montata la tenda tentando di bagnare il meno possibile abbiamo resistito solo poche ore prima di constatare che entrava acqua da tutte le parti, sia dal tetto che dal catino. A nulla è valso il mio tentativo di aggiungere un telo tra l'interno e l'esterno della tenda nella parte superiore dato che nel prato in cui eravamo l'acqua ormai era alta qualche cm e di sicuro nulla avrei potuto fare per fermare l'ingresso da sotto.
Verso le 22 ho dato definitivamente per morta la vecchia tenda; smontata e buttata letteralmente in auto ci siamo messi in viaggio, completamente fradici, per tornare a casa.
La tenda che in settimana aveva resistito a qualche forte temporale croato non è riuscita a ripararci dal maltempo lombardo.

Durante il viaggio di ritorno Gloria al telefono messaggiava con due sue colleghe che avrebbero dovuto raggiungerci il giorno successivo mentre io guidavo e mi mangiavo le unghie per non essermi fermato due giorni in più a Krk dato che il meteo per l'intero finesettimana ad Iseo prevedeva solo abbondanti piogge.
Abbiamo valutato tutte le possibili alternative: dall'arrivare a casa, prendere l'altra tenda e tornare subito (ma sarebbe stato impossibile sia per l'orario sia perché vestiti e sacchi a pelo erano zuppi) al rinunciare completamente al raduno.
Alla fine la soluzione più logica sembrava la migliore: passare a casa la giornata di sabato sistemando le attrezzature da kayak e da campeggio, cambiare i vestiti e tenere d'occhio le previsioni. In caso di temporali la domenica avremmo rinunciato ma se ci fosse stata solo pioggia saremmo andati alla pagaiata della domenica partendo la mattina prestissimo.
La notte ci ha rigenerati e la voglia di partecipare alla serata con lo spiedo era tanta. Il campeggio ci ha concesso in via eccezionale una casa mobile così nel pomeriggio siamo passati a prendere le due colleghe di Gloria e ci siamo diretti nuovamente ad Iseo.
Siamo arrivati che il gruppo di canoisti era già rientrato dall'escursione del sabato, giusto il tempo di sistemarci e poi via alla tanto attesa cena.

L'indomani siamo finalmente tornati in acqua, io e Gloria con l'attrezzatura ancora piena di salsedine mentre le sue colleghe Francesca e Giulia a bordo degli Oasis della locale associazione erano alla loro primissima esperienza in kayak.
Il giro è stato tagliato a causa del meteo e la passeggiata al santuario in cima a Monte Isola annullata per i sentieri troppo fangosi e scivolosi.
Raggiunto il solito prato con gli ulivi per la colazione ci siamo poi divisi tra chi proseguiva il periplo dell'isola mentre noi abbiamo optato per un rientro anticipato. Praticamente tutta l'escursione è stata fatta sotto la pioggia.
Peschiera Maraglio
Al rientro abbiamo subito un po' di vento e qualche treno di onde che all'inizio mi sono divertito a surfare poi, nel tentativo di agganciarne una ho clamorosamente mancato un appoggio e sono finito a testa in giù. Mi sono tenuto al kayak di Gloria che, come potevo immaginare, mi stava dicendo dolci parole mentre lo staff della barca appoggio svuotava il mio prima di zatterarmi per consentirmi di rientrare.

Vento, onde e pioggia non hanno scoraggiato Giulia e Francesca che viaggiavano bene portando a termine con successo una navigazione decisamente impegnativa per essere al loro battesimo dell'acqua; si sono comportate addirittura meglio di alcuni neofiti che avevano partecipato ad un corso base durante l'estate. L'unico ad esser finito a bagno nel giro dei principianti sono stato io!
Il tutto si è concluso con il pranzo finale a base di pasta, salame, formaggio e tanti saluti al prossimo anno con la speranza che questa giornata di tempo non proprio ideale non abbia tolto ai tanti che in questa occasione si sono avvicinati al kayak la voglia di pagaiare.


Rientro ancora più grigio


Link ai post degli scorsi anni:

canoaraduno-Iseo2017

canoaraduno-Iseo2016


Turisti a Krk

La spiaggia segreta tra Pinezici e Glavotok

L'isola di Krk ci ha accolto, dopo un viaggio notturno, con un meteo alquanto minaccioso.
Siamo arrivati al Kamp Marta in tarda mattinata; le previsioni davano pioggia a partire dalla sera ed inoltre quello successivo al nostro arrivo è stato il primo giorno di Bora, vento terribile che quando arriva spazza queste terre per tre giorni.
Il campeggio di Marta,  interamente a conduzione familiare, è piccolo ed accogliente: una decina di piazzole  con degli ulivi e pochi altri spazi, servizi moderni, tutto sempre perfettamente pulito ed in ordine. Si trova in un paese minuscolo di nome Skrpčići tra le colline a poco meno di 2km dal mare. Marta all'arrivo racconta che il campeggio è stato aperto dai genitori nel 1986, a darle una mano il marito ed i figli giovanissimi che curano il piccolo servizio caffetteria interno dove si può bere qualcosa o acquistare i prodotti fatti in casa dalla famiglia (uova fresche, prosciutto, pancetta, olio extravergine e grappe oltre che ritirare il pane che su richiesta arriva ogni giorno dal forno del paese). Vista la cura degli spazi e la gentilezza e disponibilità del personale non sorprende che sia stato premiato tra i micro-campeggi migliori di tutta la Croazia!

Dopo aver montato la tenda ed allestito il campo abbiamo passato la prima notte sotto intensi temporali e forte vento. La pioggia è durata anche per tutto il giorno successivo durante il quale abbiamo fatto qualche giro sull'isola visitando il paese di Dobrinj, la grotta di Biseujika, il paese di Vrbinik -famoso per il vino- ed infine ci siamo persi passeggiando  tra sentieri nei boschi dell'entroterra sotto la pioggia alla ricerca di un antico villaggio abbandonato (che non abbiamo trovato).

Faro Manganel, poco prima di Glavotok
Il terzo giorno finalmente è arrivato il sole anche se la bora restava fissa oltre i 20 kts sul lato opposto al nostro. Siamo entrati in acqua in kayak nel vicinissimo porticciolo del paese di Pinezići ed abbiamo iniziato la navigazione verso nord. La costa è bassa, tutta a rocce accuminate e taglienti, a pochi metri dall'acqua scoppia un'infinita e rigogliosa pineta piena di tutte le piante tipiche della macchia, ci sono molte di piccole baiette dentro le quali si trova quasi sempre almeno una spiaggia di ciottoli. Dopo una breve sosta su una microspiaggia abbiamo proseguito sino al borgo di Glavotok da dove si apre la vista verso la città di Fiume ed - assieme ad essa - anche l'apertuta verso i quadranti di provenienza della Bora; l'ultimo tratto è stato un po' movimentato tra vento ed onda. Abbiamo invertito la rotta per dirigerci verso una spiaggia che avevamo addocchiato durante il viaggio di andata. In posizione riparata sul lato di una baia risulta quasi invisibile passando già solo a poche decine di metri dalla costa ed inoltre per raggiungerla è necessario fare lo slalom tra alcuni massi semisommersi che di fatto la rendono inaccessibile a gommoni e motoscafi. Il luogo perfetto per una lunga sosta.

La spiaggia a due piani che ci ha ospitato per due giorni

Quarto giorno, imbarco sempre a Pinezići, questa volta direzione sud. Navigazione breve sino alla profonda baia di Valbisca dove mi sarei aspettato un porticciolo ed un borgo di pescatori ma invece c'è solo la strada che arriva, sperduta nel nulla, e finisce sul grosso molo con la rampa di accesso ai traghetti per Cres e Rab; una stazione di rifornimento ed un chiosco sono le uniche altre cose che si trovano qui. Inversione di rotta e lunghissima sosta su una microspiaggia poche centinaia di metri prima dell'ingresso alla baia del porto. Una spiaggia a due piani: piano zero con ciottoli, sole e mare in cui ci stanno giusto giusto i due kayak e due teli; piano superiore una pineta infinita con ombra, fresco ed un buonissimo profumo di liquirizia e pino.
Alla ricerca di fresco tra i pini
Durante la mattinata mi sono divertito un poco in acqua a ribaltarmi, girare il kayak e risalire col paddle-float mentre Gloria mi guardava minacciosa da riva; poi mi sono definitivamente trasferito in pineta ad oziare.

Quinto giorno, teoricamente primo senza Bora. Ci siamo portati a sud dell'isola, a Baška con l'intento di imbarcarci per esplorare le spettacolari scogliere e baie di Mala Luka e  Vela Luka. Però sulla  grossa spiaggia di Baška  frangevano le onde e soffiava il vento. Il mio indicatore personale della scala di Beaufort se ne stava di fianco al kayak con addosso giubbetto e para spruzzi, rivolta verso il mare scuoteva la testa farfugliando qualcosa contro l'affidabilità delle previsioni. Quando la spiaggia ha cominciato ad affollarsi abbiamo ricaricato tutto in macchina per tornare a Pinezići e puntare dritto la spiaggetta del giorno precedente. Montata l'amaca in pineta ho passato la giornata coltivando la nobile arte del pisolino mentre Gloria rosolava al sole ben felice di essere tornata sul lato sottovento.
Gloria racconta l'incontro con un mega-riccio
Anche in questa occasione per combattere un po' il caldo sono entrato in acqua per qualche gioco col kayak ed inaspettatamente anche Gloria è arrivata a provare. Abbiamo provato vicino a riva nell'acqua alta circa 2 metri rientri con paddle-float, salvataggi a T ed inaspettatamente anche il "tutti in acqua" risolto in maniera poco professionale tornando a riva tirando i kayak.


Il sesto giorno è stato anche l'ultimo utile per pagaiare. Avevamo ormai abbandonato l'idea di affacciarci su altri lati dell'isola così, di prima mattina, eravamo nuovamente a Pinezići. Rotta sud e con un grande sprint abbiamo attraversato la baia di Valbisca mentre il traghetto per Cres era ancora ormeggiato in attesa della prima corsa. Abbiamo esplorato parecchi piccoli golfi con acqua bassa perdendoci a guardare il fondale ricco di stelle marine, ricci ed altre creature.
Il dietro-front lo abbiamo fatto poco dopo una grossa doppia baia che sulla carta nautica si chiama Luka Sveti Juraj. Un golfo pieno zeppo di yacht e grandi vele ancorate e che al suo fondo, invisibile passando dal mare, nasconde una piccola perla: un minuscolo porticciolo di pescatori "fatto in casa" costituito da una piccola diga frangiflutti dalla forma irregolare costruita gettando in mare alla bell'emeglio sassi presi dalla costa. Al suo interno qualche piccola ed umile barca ed a riva un gazebo realizzato legando tronchi spiaggiati sotto il quale, alla rinfusa, erano riposti pochi strumenti per la manutenzione delle barche e per cucinare il pescato.  La spiaggetta su cui avremmo passato il resto della giornata era questa volta poco ad est di Valbisca. Per pranzo abbiamo cucinato zucchine e salsicce ai ferri, io ho passato ore ed ore sull'amaca al fresco della pineta. La sera, dopo una lauta e squisita grigliata di pesce nella trattoria di fronte alla chiesetta di Skrpčići siamo rientrati in campeggio ed ho voluto provare la grappa ai fichi di Marta. A causa di un fraintendimento causato dal mio inglese poco chiaro me ne ha portate due, e di taglia XXL... ma era talmente buona che mi sono pentito di non averne presa una bottiglia da portare a casa.


Breve sosta prima di invertire la rotta

L'ultima spiaggia che abbiamo occupato in questa vacanza

Cediamo il passo al traghetto per Cres


Abbiamo lasciato l'isola il settimo giorno quando la mattina abbiamo smontato la tenda bagnata da una inattesa pioggia e con un cielo grigio e minaccioso. Krk ci ha dato l'arrivederci allo stesso modo con cui ci aveva accolto. Di rientro unica sosta in Slovenia per il pranzo in uno dei molti locali che arrostiscono la porchetta sulla brace a lato della strada... ma la destinazione non era casa. Davanti a noi, stando ai piani, ci aspettavano i due giorni ad Iseo per l'imperdibile canoaraduno; Ma questa è un'altra storia...



Altre immagini nell'album FLICKR: KRK 2018

venerdì 24 agosto 2018

portapagaia "made in nonna"



L'accessorio che ci voleva per togliere le pagaie dalla fastidiosa posizione in mezzo ai sedili quando si viaggia in auto.
Due portapagaie in tessuto resistente per proteggerle dai segni delle cinghie a cricchetto necessarie per assicurarle alle barre portatutto sul tetto dell'auto.

Richieste alla mia sarta di fiducia martedì ed ultimate oggi, giusto in tempo per partire per l'isola di Krk e, sulla strada del ritorno, partecipare al canoaraduno di Iseo.


Due sacche su misura: una per la mia groenlandese ed una per l'europea di Gloria!




lunedì 30 luglio 2018

pagaiata sotto l'eclissi di luna



Da parecchi giorni il web era pieno di notizie riguardanti l'eclissi di luna più lunga del secolo.
Il nostro satellite sarebbe sorto poco dopo il tramonto del sole presentandosi di un colore arancio intenso per poi, lentamente, rivestirsi spicchio dopo spicchio del suo più classico color argento.
L'idea è venuta spontanea; un bel giro in notturna del lago di Pusiano poteva essere una cornice ideale per godere di questo spettacolo. Un'uscita semplice, senza troppi pensieri: anche Gloria si è subito detta entusiasta dell'idea!

All'avventura si sono uniti anche Mery, Luca e Stefano.
Imbarcati a Merone poco dopo le 21 abbiamo cominciato il giro in senso antiorario passando prima per il lido di Casletto e poi dirigendoci verso Bosisio. Il primo avvistamento della luna è stato registrato da Luca mentre ci avvicinavamo alla Comarcia, semi nascosta sia dagli alberi sia dalla foschia ben presente verso Lecco.
Prima ed unica sosta a Pusiano per un gelato e poi di nuovo a bordo per completare la navigazione.
Il maggior spettacolo si è visto quando noi eravamo attorno all'isola, tra alberi morti semisommersi e strani uccelli che si facevano avvicinare molto più del solito la luna era alta in cielo, libera da nubi e foschia e con la faccia che lentamente si illuminava da rosso a bianco.
Siamo poi tornati verso Merone per sbarcare.

Tornati a casa ho scaricato solo il kayak di Gloria. Per il giorno dopo era previsto che partecipassi ad una seconda notturna, la classica di Sottocosta organizzata da Luciano. Quest'anno l'evento era dedicato alla memoria di Henry che è mancato lo scorso anno proprio mentre noi eravamo li a Piona a pagaiare la sera sotto un temporale. Purtroppo non ho conosciuto Henry, canoista scozzese che ha vissuto a Varese, ma tutti lo ricordavano per il suo grande spirito ed amore per la birra.
Non siamo potuti uscire in kayak dato che, nonostante sia partito da casa sotto un sole cocente, all'orario previsto di imbarco è arrivato un violento temporale con forte vento ed un'infinità di fulmini che sembrava intenzionato a rimanere a lungo.
Abbiamo quindi cambiato programma ed allestito prima un aperitivo al volo con i fiumi di birra offerti da un canoista super attrezzato e poi ci siamo messi con le gambe sotto al tavolo per una pizzoccherata durante la quale Luciano ha ricordato Henry e fatto commuovere un po' tutti, specie il figlio venuto dalla Scozia apposta per l'evento.

Sebbene dispiaccia che il meteo si sia rivelato pessimo è stato comunque piacevole incontrare altri canoisti che non vedevo da tempo. Oltretutto l'idea delle due notturne in due giorni mi stuzzicava parecchio...ma ci sarà sicuramente in futuro tempo per recuperare!



martedì 22 maggio 2018

ponente ligure con Winterkayak

Passando la punta di Bergeggi verso Noli

Una splendida due giorni organizzata dall'associazione Winterkayak e condivisa da Sottocosta nelle acque liguri ci ha attirato lo scorso finesettimana a Bergeggi.

Winterkayak è una giovane ASD con base ai bagni Stella Maris di Bergeggi (SV) che si pone come obiettivo quello di diffondere la cultura del kayak da mare presentandola come attività adatta a tutti non solo ai super-tecnici ma comunque fornisce a chi si avvicina ai suoi corsi entry-level ed alle sue escursioni guidate in sit-on-top delle basi solide riguardo sicurezza ed attrezzatura per cercare di togliere dal mare quegli "pseudo-canoisti improvvisati" che troppo spesso si vedono in giro allo sbaraglio senza conoscenze, competenze ed attrezzature adeguate per affrontare in sicurezza e serenità un'uscita in kayak: una visione ed una mission a mio avviso quanto mai azzeccata.

Oltretutto il nome dell'associazione richiama la volontà di diffondere l'uso del kayak anche in inverno, quando molti ripongono l'attrezzatura in garage; anche su questo punto della filosofia di Winterkayak mi trovo assolutamente d'accordo...

Il venerdì sera siamo andati in pizzeria per cenare con chi era già arrivato e per conoscere meglio Angelo e Costantino, gli ideatori di questa scuola coi quali abbiamo piacevolmente discusso a lungo. Ci hanno spiegato bene i principi su cui si basa la loro organizzazione e cosa voglia dire andare a proporre il kayak da mare ai turisti che vengono a trascorrere le vacanze da queste parti. Nonostante siano due canoisti di lunga data ed abbiano la fortuna di essere in kayak praticamente tutti i giorni conservano ancora la passione e l'entusiasmo di chi per la prima volta entra in un pozzetto e comincia ad esplorare il mare.



briefing con caffè e focaccia
La mattina seguente ci siamo ritrovati tutti ai bagni Stella Maris dove, dopo esserci preparati ed aver assistito al briefing, ci siamo imbarcati per percorrere l'itinerario Bergeggi-Varigotti e ritorno. Punti di interesse sarebbero state le scogliere, grotte e falesie di Punta Noli e Punta Crena.


Il meteo è stato perfetto: un leggerissimo vento che non disturbava minimamente la navigazione ma ci ha aiutato parecchio a non soffrire il caldo; mare piatto piatto... ma talmente piatto che Gloria non è riuscita a trovare scuse per non imbarcarsi.


La navigazione è stata tranquillissima; Costantino ed Angelo ci hanno fatto da cicerone spiegandoci aspetti storici e naturalistici del territorio così che anche i taglioni al largo delle spiagge attrezzate non hanno annoiato troppo.
L'andatura è stata veramente moderata a riprova che l'idea che mi ero fatto durante il WISKIE è corretta: la pretesa di spararsi uscite di 30km tutti di un colpo a velocità di crociera è abitudine esclusiva dei kayaker da lago. Qui ci si prende continue pause per entrare in una grotta, guardare una torre sulla costa o ammirare le mille sfumature di azzurro che prende il mare nelle piccole insenature tra le alte scogliere che si buttano a picco nel mare. Unico sbarco, per il pranzo al sacco, a Varigotti.

Lungimirante, viste le previsioni meteo per il giorno successivo, è stata l'idea presa sulla strada del ritorno di deviare dall'itinerario previsto per circumnavigare l'isola di Bergeggi anche se sarebbe stato parte del programma di domenica.


le boe dell'Area Marina Protetta tipo A
Girando attorno all'isolotto si può stare sottocosta circa per metà del perimetro - verso costa - mentre il lato che da verso il mare aperto è Area Marina Protetta di tipo A quindi l'accesso è severamente proibito anche in canoa. Questo lato lo  abbiamo percorso esternamente rispetto alle boe gialle che delimitano l'area a protezione integrale a circa 100-150m dalla costa.


Anche con questa deviazione comunque siamo riusciti a non sforare le distanze previste per questa tappa che erano 11nm -20 km- percorse in circa 4h e 20' di navigazione.


 in fila indiana nei cunicoli tra gli scogli








In acqua eravamo in 13; ad eccezione dei 3 canoisti locali tutti lombardi (quasi tutti brianzoli).

Rientrati giusto il tempo di una doccia e via di nuovo a in spiaggia per un aperitivo in terrazza tirando l'ora di sedersi al tavolo per un'ottima cena di pesce, il tutto sempre a Stella Maris.

La notte, come previsto, è arrivato il forte vento che ha di fatto impedito di imbarcarci per la tappa di domenica. Da programma l'uscita si doveva sviluppare nella stessa direzione del giorno precedente ma leggermente accorciata (circa 8nm) soffermandoci più attentamente su tutta l'area marina protetta col promontorio di Bergeggi - e relativa grotta -, giro dell'isola e sbarco a Noli per una visita guidata alla torre.

Ci siamo comunque portati a Noli in auto per una passeggiata e visitando con la guida sia l'antico borgo sul mare sia il Castello di Monte Ursino e relative mura. Come quando siamo stati costretti dal vento a stare a terra durante il WISKIE abbiamo optato per coprire a piedi una piccola parte del percorso previsto in kayak riuscendo anche ad apprezzare da terra come il vento si comporta su questo tratto di costa osservando le raffiche a Bergeggi, la calma piatta a ridosso di Spotorno e le forti raffiche nei pressi di capo Noli (e qui Angelo e Costantino, grandi conoscitori di questo tratto di costa sono stati più precisi di un portolano).

Special guest di fine raduno Wisky: il gabbiano da guardia del foodtruck di Stefania, di fatto anche lei parte dello staff ha curato la logistica dell'evento anche se non ha potuto abbandonare il furgoncino da cui fa panini per seguirci durante le due giornate. Un po' di porchetta era assolutamente necessaria prima di tornare a Stella Maris per caricare i kayak e mettersi in viaggio verso casa.

Il bilancio finale di questa due giorni è senza dubbio positivo nonostante abbiamo ancora una volta dovuto rinunciare ad una giornata in mare. Questa cosa un po' mi perseguita e forse è Nettuno che si vendica così per aver passato anni ed anni a non sopportare il mare.

L'invito rivolto allo staff di Winterkayak è stato ovviamente quello di venirci a trovare sul Lario, ovviamente in un periodo molto winter, magari per il prossimo Cimento Invernale.


Prime volte di questo evento:

-Primo raduno in acqua salata per Gloria
-Prima pagaiata in un'area marina protetta




 
 




 









Link Winterkayak ASD:


domenica 13 maggio 2018

1° raduno nazionale canoe d'epoca




Vittorio: canoista fluviale anni '80

Evento storico oggi sul piccolo, ma sempre incantevole, Lago di Pusiano.
La prima edizione del raduno nazionale di canoe d'epoca ed autocostruite; da un'idea di Andrea Alessandrini il quale vuole creare un punto di riferimento per i proprietari ed appassionati di canoe e kayak non proprio modernissimi o autocostruiti/modificati.
Il tutto è iniziato sabato: con la scusa di creare una piccola esposizione di barche storiche gli organizzatori hanno iniziato il lavoro di catalogazione e raccolta dati (anche immagini) di tutte le canoe d'epoca presenti. Questa iniziativa è l'embrione di quello che vuole essere una specie di registro italiano della canoa storica.
Lodevole iniziativa.

Oggi, nonostante il cielo minaccioso e le previsioni per nulla incoraggianti, ci siamo ritrovati in più di 50 al lido di Casletto. Qualche canoa storica (sopratutto ASA ovviamente), qualcosa di autocostruito (parecchie, splendide, canadesi in legno) ed anche qualcuno – come me – con kayak moderni.
il kayak in bottiglie
Da segnalare la presenza di una canoa, forse più una zattera, costruita con circa 180 bottiglie di plastica vuote legate assieme con nastro adesivo e corde in un sottile telaio di bambù. Kayak per altro completo di timoneria perfettamente funzionante.

Imbarco alla spicciolata: in primao piano C2 decisamente vintage

In tarda mattinata abbiamo effettuato il giro del lago in senso orario ed al ritorno ci siamo fermati a godere dell'improvviso bel tempo perdendoci in chicchere e tirando così metà pomeriggio quando ci siamo dileguati tutti poco prima che arrivasse il tanto annunciato temporale.

Un raduno diverso, senza dubbio particolare, già solo per il fatto di potersi confrontare direttamente con persone che vivono la pagaia in maniera estremamente diversa: dal kayaker da mare super tecnico a chi discende impetuosi torrenti passando per i velocisti delle specialità olimpioniche fino a chi passa mesi a piallare e lavorare legni pregiati per assemblare la sua barca.

Mi ha fatto anche parecchio piacere vedere che chi ha scoperto oggi il Lago di Pusiano ne è stato positivamente impressionato. Molti i canoisti che senza questo evento mai sarebbero venuti fin qui a pagaiare in questo piccolo bacino brianzolo ma che si sono ripromessi di tornate con le piante in piena fioritura o coi colori caldi dell'autunno.

una delle non poche canadesi in legno che hanno attirato l'attenzione di molti

prua di un kayak mare in legno




giovedì 22 marzo 2018

Pagaia e Fotografia @ CFI



Il Circolo Fotografico di Inverigo è per me il tempio della Fotografia (quella con la F maiuscola).
In questo ambiente -in un solo anno- ho imparato molto partecipando a corsi, serate a tema, workshop e progetti fotografici. Un ambiente che è un vero punto di riferimento culturare, artistico e tecnico riguardo a tutto ciò che gira attorno alla fotografia.
Ho assistito a qualche serata con ospiti dove fotografi della zona più o meno noti sono venuti a presentare i loro lavori. Serate sempre interessanti o per l'alto contenuto tecnico o per la grande espressività artistica dell'opera; motivo per cui sono rimasto piuttosto colpito quando mi è stato chiesto di presentare in una serata la fotografia in kayak.

Pagaia e fotografia non sono certo un'accoppiata nuova. Moltissimi kayaker sono fotoamatori e molti producono immagini spettacolari sfruttando proprio il particolare punto di vista della natura che si ha da una canoa: prova di questo è che i vari social network, da quelli di massa tipo Facebook a quelli più prettamente fotografici tipo Flickr, sono pieni di gruppi dedicati a questo binomio. 

Ho passato giorni a pensare come strutturare la serata. Portare un portfolio cercando un filo conduttore (come ho fatto per la minimostra sul Lario in inverno che ho avuto modo di esporre sempre grazie al circolo) avrebbe avuto poco senso ed avevo paura potesse risultare noioso. Parlare di tecnica fotografica sarebbe stato quantomeno ridicolo.
L'introduzione di Giovanni Bartesaghi, presidende del CFI
Partendo dal presupposto che le mie immagini sono delle semplici foto-ricordo di uscite in kayak che nulla hanno di artistico e neanche hanno bisogno di particolari procedimenti per la realizzazione ho pensato ad una presentazione in cui il filo logico sarebbe stato quello dell'attrezzatura. Presentando il tipo di fotocamera utilizzata -elencandone pregi e difetti- con a seguito una piccola serie di foto scattate con quello strumento avrei avuto modo di scaglionare varie immagini di posti diversi pur mantenendo una linea guida.
All'inizio è stata doverosa una breve introduzione: due parole per spiegare cos'è il kayak da mare, da dove arriva e quali sono le enormi potenzialità di questo fantastico natante. Poi mostrando foto scattate prima con un'action cam, con una compatta, con un cellulare e con la reflex ho ripercorso a tappe la mia avventura canoistico-fotografica ed avuto modo di parlare di posti che ho esplorato in kayak e di cui mi sono innamorato, di bivacchi in spiaggia e di aneddoti legati ad alcuni raduni ed alla "vita da kayaker".
Una specie di mia personalissima evoluzione in cui col presupposto di spiegare le motivazioni che mi hanno portato a sentire l'esigenza di avere un minimo di conoscenze riguardo la composizione, una macchina fotografica di un certo livello e qualche conoscenza tecnica per poterla sfruttare al meglio sono arrivato a raccontare le motivazioni che mi hanno portato dal pozzetto del mio Prijon a bussare alle porte del circolo fotografico.

Non mi posso definire un fotoamatore nel senso stretto ma più un "fotoamatore di seconda mano" visto che non mi interessa la fotografia in quanto tale ma sono arrivato in questo mondo sentendo l'esigenza di aumentare la qualità delle immagini che scattavo; perché fondamentalmente per me uno scatto è ben riuscito quando riesce a trasmettere le emozioni che ha sentito chi l'ha prodotto, la fotografia è per me un mezzo di comunicazione e non il fine ultimo.
Spero quindi in questa serata di essere riuscito a trasmettere la bellezza dell'esplorare posti vicini e lontani impugnando una pagaia... e magari anche un qualsiasi tipo di macchina fotografica.

L'immagine di chiusura: i saluti mandati al Circolo dal periplo dell'Argentario 

Link alle pagine del Circolo Fotografico Inverigo:
SITO WEB
INSTAGRAM
FLICKR


EDIT

L'articolo uscito sul Giornale di Erba in seguito a questa serata:

Giornale di Erba, Sabato 31/03/2018


domenica 4 marzo 2018

Viaggiare Pagaiando, una serata di proiezioni ed una mattinata in acqua



Viaggiare pagaiando è una serata che nasce da un'idea di Marco EKO Ferrario. Una serata di “photokayaker” (come li definisce lui i canoisti che documentano più o meno minuziosamente le proprie esplorazioni con immagini, filmati, parole e quant'altro).
Ancora una volta ad ospitarci l'Opificio Zappa di Erba, stessa struttura che lo scorso anno aveva subito la prima invasione canoistica per il racconto di Tatiana e Mauro del CicladiKayakTour. Questa volta però l'evento non è stato incentrato su un singolo viaggio ma anzi la serata è stata essa stessa un “viaggio”.
Un viaggio iniziato in canoa canadese con la discesa del fiume Chuiuut in Mongolia presentata nel video e nei racconti di Lorenzo Molinari. Scesi dalla canoa fluviale siamo saliti in kayak da mare nelle gelide acque invernali del nostro amato Lario che ho avuto il piacere di mostrare in alcune mie fotografie. Poi il lago ritorna fiume e si va verso il mare facendo una sosta con Michele Varin nel delta del Po: posto di cui mi sono inaspettatamente ed intensamente innamorato due estati fa, posto che Michele conosce bene e che ha esplorato più volte. Dalla foce del Po alla Croazia la strada non è poi molta e qui sono arrivati Mery Pirovano e Luca Martino che hanno girato in lungo ed in largo parecchie isole di questa nazione ed in particolare hanno voluto raccontarci del loro periplo in trekking nautico di Vis.
L'ultima, immancabile, tappa di questo viaggio è stata ovviamente la Grecia con il racconto più atteso della serata: il PeloponnesoKayakTour di Tatiana Cappucci e Mauro Ferro... racconto che sarei stato li ad ascoltare per ore ed ore ma che purtroppo è stato interessante quanto breve.
l'atmosfera all'imbarco a Merone

La serata è stata un successo: circa 120 le persone presenti (110 contate in sala più altri che seguivano la proiezione dall'OZ cafè). L'intera serata è stata trasmessa anche in diretta Facebook sulla pagina dell'OpificioZappa.
Gloria esplora i canneti in modalità Ninja
Ma non è finita qui. In apertura di serata Marco ha lanciato l'invito ad una pagaiata per l'indomani mattina sul lago di Pusiano con ritrovo alle 10 al lido di Moiana per una gita poco impegnativa.
Ci siamo così ritrovati con Marco, Alessandro, Mery, Luca, Gloria ed io. Imbarcati poco dopo l'orario previsto in una fitta nebbia per imboccare il Lambro, fare una deviazione fino al Cavo Diotti, e poi risalire fino al lago di Alserio. Alcuni alberi caduti e un centinaio di metri che siamo stati costretti a fare a piedi trascinando i kayak nell'acqua bassa hanno reso un po' difficoltoso percorrere questo cordone ombelicale che unisce i due laghi ma alla fine siamo riusciti a sbucare ad Alserio!
Era almeno la terza volta che Gloria ed io ci provavamo ma avevamo sempre rinunciato quando c'era da fare i trasbordi.
Tratto molto poco poetico
Abbiamo fatto il periplo del lago fermandoci per una pausa in zona pescatori mentre sbucava il sole e la nebbia spariva lasciando il posto ad una bellissima giornata. Rientrati al lido di Moiana abbiamo trovato un canoista che aveva raccolto l'invito ma è arrivato tardi a bordo di una splendida piccola canadese in legno di cedro autocostruita.

Una bella serata in ottima compagnia ed una rilassante pagaiata... cosa chiedere di più?

Giusto per spoilerare un po':
Viaggiare Pagaiando è un'idea che è piaciuta un po' a tutti. Non una serata “tecnica” riservata ai canoisti ma un'evento aperto anche a semplici curiosi in cui si presentano esperienze adatte ai lupi di mare ma anche escursioni per principianti... perchè non vogliamo dare del kayak da mare l'idea di un mondo chiuso e riservato a super esperti con attrezzatura e conoscenze altissime ma far sapere a tutti che c'è spazio per divertirsi a contatto con la natura a tutti i livelli. Quindi questa serata non sarà “Viaggiare Pagaiando” ma “il primo appuntamento di Viaggiare Pagaiando”.  In futuro ci saranno altre occasioni con nuovi racconti, nuovi relatori, nuovi ospiti ma con lo stesso stile.


Fidatevi: li in fondo, anche se non si vede, c'è Alserio

Link utili:


Blog personale di Marco Ferrario:




Blog del PeloponnesoKayakTour:

Blog di Michele Varin:
http://kinmare.blogspot.it/

Blog di Luca e Mery:

Video della diretta Facebook:















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