lunedì 21 novembre 2022

Ospite a Brivio



 Potrei prendere il vizio di frequentare la zona di Brivio nei prossimi periodi.
Lo scorso sabato sono stato ospite alla sede canoistica del Gruppo Escursionisti Briviesi (che si trova proprio nel castello in riva all'Adda); mi hanno permesso di provare un EXO Navigator. Pochi sanno che proprio quello doveva essere il mio primo kayak ma poi cause di forza maggiore hanno dirottato i miei acquisti verso i Prijon Touryak.
Mi è però sempre rimasta la curiosità di sapere com'era questo Navigator e gli amici del G.E.B. sono stati così gentili da concedermi un lungo giro prova. In quell'occasione i briviesi incontrati hanno manifestato una certa curiosità nei riguardi della canoa canadese... e vuoi non cogliere la palla al balzo?

Ieri con Damiano ed i due Riccardi ci siamo imbarcati su due canadesi dalla sede Canneto del CK90 di Vercurago per la discendere l'Adda fino ad Imbersago.
Ho tentato di spiegare a grandi linee quel poco che ho appreso sulla conduzione di una canoa con pagaia a pala singola ma fortunatamente il gruppetto era composto da kayaker con una buona esperienza per cui è bastato lasciare che "ci prendessero la mano" da soli.

la pace dei laghetti interni

Dopo il trasbordo della diga di Olginate Riccardo G. ed io ci siamo imbarcati con la mia Swift a monte del ponte ed abbiamo così percorso anche la rapida più impegnativa di questo tratto di fiume per poi raggiungere gli altri due, rientrati in acqua più a valle.

Dopo la calma piatta offerta dal lago di Olginate è venuto il momento delle rapide del Lavello; non ci avevo dato troppo peso dato che la siccità dell'ultimo anno ci aveva abituati a non considerarle più di quel tanto; però con i parametri di apertura della diga tornati in regimi normali (attorno ai 150m3/s) anche qui c'è un bel movimento con onde stazionarie, mulinelli e morte insidiose. Sono comunque stati tutti concordi nell'affermare che le canoe canadesi, in questo tipo di acque, si comportano decisamente meglio rispetto ai kayak da touring  e mare solitamente impiegati per le discese turistiche tanto dal CK90 quanto dal GEB di Brivio.

Siamo entrati ad esplorare la zona umida cosiddetta delle "stoppate" subito a sud di Monte Marenzo e da li discesi poi a Brivio dove Damiano mi ha raccontato interessanti aneddoti storici riguardanti la darsena di un vecchio macello in località Cà Rota, l'idrovora costruita negli anni '30 per la bonifica dei campi a nord di Brivio e l'edificio che un tempo faceva da dogana tra la Serenissima (che si estendeva fino a Cisano Bergamasco) e Brivio (territorio del ducato di Milano).


il canale di ingresso delle Stoppate


Sbarcati alla loro sede hanno addirittura insistito per offrirmi un succulento pranzo in un localino frequentato dai canoisti locali e, come ben si sa, non mi tiro mai indietro quando c'è da mangiare!
Tornati in acqua a pancia piena abbiamo mantenuto gli stessi equipaggi a ruoli invertiti così che tutti provassero la conduzione sia in prua che in coda. E' stata un'ottima esperienza anche per me dato che rarissimamente ho avuto modo di occupare il posto anteriore.

Arrivati al traghetto leonardesco di Imbersago c'è stato un raro avvistamento: quatto canadesi si esercitavano in manovre di fronte alla sponda di Villa d'Adda. Ci avviciniamo per fare conoscenza e scopriamo essere soci AICAN (che a quanto ne so dovrebbe essere per i canadesi più o meno quello che è Sottocosta per i kayaker marini) soliti frequentare queste zone.

Per tutta la giornata c'è stato un bel sole, niente vento e l'autunno ci ha regalato dei colori caldi davvero magnifici.
La compagnia poi è stata davvero super! Il GEB è una società sportiva storicamente votata alle camminate ed allo sci; da 5 anni grazie alla passione di alcuni soci, complice poi la posizione strategica su uno splendido tratto di fiume, è stato introdotto anche lo sport di pagaia con alcuni kayak da touring. Settore che mi raccontano essere in forte crescita.


Personalmente posso dirmi doppiamente soddisfatto di questa giornata  sia perché è stata una gran bella pagaiata in compagnia sia perché  credo di essere riuscito ad entusiasmare qualcuno nei confronti della canoa canadese; sopratutto considerando la posizione del GEB: su un tratto di fiume dalla grande portata, ancora relativamente vicino ai monti e quindi con acqua pulita e caratterizzato da zone umide esplorabili solo con piccoli natanti dallo scarso pescaggio. Praticamente l'habitat ideale in cui la canoa canadese esprime il massimo delle proprie potenzialità.
Spero quidni di aver trovato nuovi amici, da aggiungere a quelli del CK90, con cui condividere un percorso di crescita nel mondo della "pala singola".
Sarebbe davvero bello se nel castello di Brivio decidessero di affiancare alla loro flotta di EXO Navigator anche un paio di belle canadesi.

Si sta già pensando ad ambiziosi progetti futuri, come la discesa integrale dei tratti per noi navigabili di Adda (passaggi di II° grado massimo) da Lecco al Po. Chissà che non si concretizzi davvero!



PS: quanto è bella la mia Swift? (Foto di Riccardo)




domenica 6 novembre 2022

Proviamo la Lucia (se l'è bèll ul batell)


Vado un fuori dal seminato; off-topic come si suol dire sul web.

Questo è un un blog che ha la parola kayak nel titolo ma si sta andando un po' fuori strada; pare che ultimamente ci si stia instradando più verso la canadese, ma pur sempre di pagaia si parla. Non cambio nome solo perchè "canoeistdestrepa" suona proprio male.


Oggi però andiamo decisamente oltre con una rapida puntata in quella del remo:
E' capitata l'occasione di fare un giro su una Lucia; e vuoi non approfittarne?


Piccola digressione per chi non è della zona:

La Lucia è un'imbarcazione tipica lariana che prende il nome dal famoso personaggio de "i promessi sposi"; nel racconto gli innamorati fuggirono sulle acque del lago a bordo di una barca; negli anni 1960 uscì un film basato sul romanzo del Manzoni nel quale venne impiegato un "batell": barca da pesca e trasporto tradizionale del lago di Como che poi, in seguito al successo mediatico della pellicola, prese appunto il nome di Lucia divenendo oltretutto simbolo distintivo del Lario.

Il batell nacque secoli prima del Manzoni ed era una barca da lavoro a remi su cui si poteva anche armare una vela. Usata originariamente per il trasporto leggero di merci e per la pesca (il "navet" era una barca simile ma con adattamenti specifici per la pesca); in secoli più recenti venne riadattata per il trasporto passeggeri sia in attività puramente diportistiche sia come supporto alle operazioni di imbarco/sbarco dei passeggeri dai piroscafi in località prive di pontili. 

Oggi sebbene le Lucie siano usate solo a scopo ricreativo / commemorativo e siano state snaturate anche nella costruzione (oggi sono spesso in vetroresina e talvolta motorizzate) non perdono nulla del loro fascino riuscendo sempre a catalizzare lo sguardo tanto dei turisti quanto dei locali.

Vi è da aggiungere che la Lucia costituisce anche una categoria di voga in piedi catalogata tra le barche tradizionali dalla Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso per cui vengono organizzate vere e proprie regate e competizioni tra le varie società delle province di Como e Lecco. 

 



Sabato tramite conoscenze in comune con alcuni canoisti ho avuto il piacere e l'onore di essere ospite -assieme ad un gruppetto di amici- del "Gruppo Manzoniano Lucie" a Rivabella: un'ASD che ha come scopo principale la diffusione della cultura storica del "batell" e di tutte le altre barche tipiche lariane (purtroppo per la maggiore scomparse).

E' stato un pomeriggio ventoso e con il lago pieno di "ochette" per cui la crociera in Lucia ed i nostri tentativi di improvvisarci vogatori sono stati tanto brevi quanto goffi. Comunque tra i soci di questa ASD abbiamo trovato chi ci ha intrattenuto con interessantissimi cenni storici sulle barche e navi che solcavano il Lario in antichità ed in tempi più recenti (grossomodo fino al secondo dopoguerra); due istruttori ci hanno poi accompagnato in acqua nonostante le condizioni non certo facili per dei principianti.

Spero che si instauri un legame saldo e duraturo tra noi canoisti ed i vogatori. I punti in comune non sono pochi: entrambi viviamo il lago in ogni stagione e con mezzi silenziosi, affascinanti e non inquinanti. Il "Gruppo Manzoniano Lucie" poi è più puntato alla crociera rilassata che all'agonismo e come noi turisti della pagaia accompagnano sempre i loro incontri sportivi con momenti di convivialità (cosa c'è di meglio di una merenda o un aperitivo sull'acqua o in riva al lago?).

Per noi canoisti è stato un momento di grande stimolo culturale. Viviamo sul lago con natanti la cui storia è fortemente legata alle tradizioni di antichi popoli d'oltre oceano ma ci siamo scoperti ignoranti nei riguardi della secolare tradizione delle barche di casa che purtroppo stanno scomparendo.

Ci hanno proposto di tornare... ed ovviamente non mancheremo!











martedì 1 novembre 2022

Concentrazioneskimokayak 2022

 

Quest’anno volevo proprio partecipare a tutti e due i giorni del Concentrazioneskimokayak; le precedenti edizioni cui avevo preso parte mi avevano visto in canoa solo la domenica mentre per il sabato, quando il gruppo navigava lungo il tratto di costa che va da Torbole a Malcesine, mi godevo da turista la passeggiata tra Lazise e Bardolino.

Ponte dei Voltoni
Avevo già pensato a tutto: sarei sceso in acqua io il sabato per lasciare a Gloria la navigazione di domenica; oppure in alternativa si poteva provare a coinvolgere una nonna che avrebbe dovuto intrattenere Matteo in campeggio mentre mamma e papà scorrazzavano in giro per il Benaco.

Sono rimasto un po’ deluso quando ho visto che dal calendario ufficiale degli eventi di Sottocosta  2022 il tradizionale incontro sul lago di Garda non era previsto.

Mancava davvero poco alla fine di ottobre quando Luciano, con una visita di persona, mi ha portato la bella notizia: “ho appena mandato una mail; il Concentrazioneskimokayak si fa!”. 

Quando però è arrivato il programma dell’evento ho notato una importante variazione, l’uscita da Torbole era stata sostituita da una più comoda (dal punto di vista logistico) e meno impegnativa (dal punto di vista canoistico) navigazione partendo direttamente dal campeggio e dirigendoci a sud verso Peschiera.


Sono arrivato al camping Du Parc di Lazise venerdì sera, giusto in tempo per una pizzata con chi era già presente. Dato che Gloria aveva impegni lavorativi ero da solo, così mi sono accomodato in un lussuoso bungalow con Luciano e Franco Soana (eh si… ero con le alte sfere!).

Sabato mattina ritrovo in spiaggia per le 9:30 ed imbarco a lungo ritardato aspettando l’arrivo degli ultimi partecipanti imbottigliati nel traffico. Per tutti e due i giorni i briefing sono stati tenuti da Luciano in collaborazione con gli Enzi. Sole, acqua a 17°C, temperatura ancora quasi estiva, una brezza moderata da nord ovest e lago che per la mattinata è rimasto leggermente mosso fino all’ora di pranzo per poi spianare in calma piatta.

In acqua eravamo in 24 tra cui un kayak doppio… anzi, 2 kayak doppi di cui uno ad uso singolo con il pozzetto anteriore convertito in cuccia per un amico a quattro zampe.

Il tratto di costa che separa Lazise da Peschiera è davvero poco interessante; è tutta una spiaggia lungo la quale corre una passeggiata a lago; dietro qualche fila di alberi si notano sullo sfondo le cime delle più alte attrazioni dei parchi divertimento. 

Peschiera del Garda invece è un punto di interesse davvero importante che merita di essere visitato. Non abbiamo in verità raggiunto l’attuale centro abitato ma ci siamo limitati a percorrere i canali che costeggiano la fortezza edificata nell'esatto punto in cui dal lago nasce il Mincio. Questa imponente struttura, già strategica per l’impero romano, è ancor oggi usata nelle sue diramazione acquatiche come porto non solo per piccoli natanti da diporto ma anche per i traghetti e battelli del servizio di navigazione.

Passati attraverso il canale di mezzo sotto al Ponte dei Voltoni siamo poi rientrati nelle acque del Benaco costeggiando le mura occidentali e passando sotto al ponte di Porta Brescia.

Peschiera

Ponte di Porta Brescia


Lo splendore di Lazise al tramonto

Dopo questa piacevole visita abbiamo ripreso la via del ritorno verso Lazise solo per un breve tratto dato che le pance brontolavano e non vedevamo l’ora di aprire i gavoni. La sosta è stata lunga e molto piacevole. Io ho portato la Slinzega, i veneti il formaggio di Asiago, qualcuno le bollicine, dolcetti, frutta secca… La splendida giornata e l’ora solare hanno fatto si che si potesse potesse dilungare parecchio con questa convivialità.

Per finire ho estratto la moka ed ho constatato con stupore che eravamo ben in tre ad esserne dotati.

Al ritorno, con alcuni che non sarebbero stati presenti anche il giorno successivo, abbiamo superato il campeggio per raggiungere il centro di Lazise ed ammirarne le bellezze.

Lazise

La navigazione della domenica è stata invece la classica del Concentrazioneskimokayak, percorsa in senso antiorario. Lazise con il suo castello Scaligero, l’incantevole porticciolo storico su cui si affaccia la piazza centrale; poi Bardolino con un altro porticciolo; l’insenatura di Garda e successivamente l’incantevole Punta San Vigilio con la sua stupenda villa, la chiesetta ed il porticciolo.
Lazise

Pausa pranzo nella baia delle Sirene, qui però con un occhio di riguardo all’orologio perché con il passaggio all’ora legale il sole tramonterà prima ed inoltre il percorso è decisamente più lungo rispetto al giorno precedente. Però se il “pranzo al sacco” del sabato è stato ottimo ed abbondante la domenica ci siamo superati. La tradizionale tartina di benvenuto alla Luciano bagnata con un magnum di brut ha dato il via ad un pasto terminato in assaggini di vari liquori fatti in casa.

Per uno come me che non si sa trattenere è una prova durissima. Proprio quando il mio cervello, su precisa indicazione della pancia piena, comincia a suggerire un rigenerante pisolino godendo di questo anomalo sole autunnale arriva il momento di reimbarcarsi per il viaggio di ritorno.

Lo confesso, lo spirito è forte (quello della grappa alla liquirizia lo è sicuramente) ma la carne è debole. Amo il kayak… ma in quel momento sarei salito volentieri su un gommone.



Lazise


La tratta di ritorno prevedeva la  tradizionale ricerca del Pal del Vo’. Simpatico gioco che è anche un esercizio di navigazione. La rotta è nota, la bussola indica lo stesso per tutti, il vento manca per cui non c’è scarroccio, non mancano neanche i riferimenti orografici perché è allineato tra Punta San Vigilio e la penisola di Sirmione e neanche la visibilità manca. Tutto molto facile ma finisce sempre che su una trentina di canoisti (di cui alcuni anche dotati di GPS) nell’avvicinamento ci si ritrova con qualcuno che dice di averlo visto un po’ più in qua, chi un po’ più in la, chi dice che “non c’è dubbio, eccolo li!…. Ah no, è l’albero di una barca a vela”.

Raggiunto l’obiettivo foto di rito e via dritti su Bardolino per il rientro nuovamente sottocosta.

Dal punto di vista del meteo credo che oltre all’anomalo caldo per questo periodo dell’anno abbiamo anche trovato un giorno di calma piatta come forse è raro vederne sul Garda. Solo una breve bava di vento nel doppiare Punta San Vigilio e poi null’altro.

Palo del Vo'

La scelta più azzeccata del fine settimana è stata la partenza per il viaggio di ritorno. Ricordo che mi mettevo in macchina dopo lo sbarco ed il viaggio era veramente un inferno. Coda ovunque fino all’autostrada dato che è l’orario di chiusura dei parchi divertimento, coda in autostrada a Desenzano, a Brescia ed infine a Bergamo si tira una monetina per far decidere al fato se si farà coda in tangenziale a Milano o sulla SS342.

Quest’anno mi sono fermato a cena; così ho anche avuto tempo di fare con calma una doccia, salutare tutti come si deve, mettere a posto con cura l’attrezzatura (no, in realtà non l’ho fatto. Ho buttato in macchina tutto alla rinfusa come sempre ma volendo avrei avuto tempo di sistemare tutto). Alle 19:30 gambe sotto al tavolo con chi si fermava in campeggio per una notte in più e chi ha avuto la mia stessa idea. Alle 21:00 partenza con strade completamente libere.

Perfetto!


Link ai post degli anni precedenti:

2019

2016

a Numana per l' SK3

Le due sorelle  La Certificazione Pagaia Azzurra - Sea Kayak di livello 3 era il mio obiettivo per il biennio 2020-21. Il primo freno a ques...