Lo scorso anno c'era vento, acqua mossa
ed un gran cielo stellato.
Vento ed onde sono rimaste; ma questa
volta accompagnati da nuvoloni cupi, lampi, tuoni e pioggia.
Siamo partiti da casa con il gran
dubbio del meteo: io speranzoso di riuscire a fare la notturna;
Gloria che non ne aveva la minima intenzione e che si sarebbe
riservata di scegliere in base al tempo se partecipare o meno alla
Lario in Voga domenica mattina.
Arrivati al campeggio di Piona abbiamo
trovato ad aspettarci “vecchi” amici di Sottocosta che è sempre
un gran piacere rivedere ed abbiamo fatto conoscenza con altri che non avevamo
ancora incontrato.
Una volta scaricati i kayak e montata
la tenda ci siamo radunati al bar per chiacchierare davanti ad un
caffè temporeggiando oltre l'ora d'imbarco prevista nella speranza di vedere sparire le nuvole.
il capitano |
Alle 19.00, dopo aver allineato i kayak sulla spiaggia ed aver controllato
l'attrezzatura è stata l'ora del briefing tenuto da Luciano (il
suo primo dopo la convalescenza). La decisione sul fare o meno la
navigazione notturna sarebbe stata posticipata una volta messo il
naso fuori dalla baia di Piona. Ci siamo così imbarcati per cominciare la navigazione col classico giro del laghetto. Gloria, come aveva deciso,
era rimasta a terra nonostante i tentativi di convincimento di
Mirella e Luciano.
Dopo una ventina di minuti ha cominciato a piovere, ma
questo non rappresenta un problema, in fondo pagaiare sotto la pioggia in estate è molto divertente; i lampi e tuoni che sono arrivati poco dopo in zona Legnone però hanno iniziato ad impensierirci.
Ci siamo affrettati a raggiungere la
spiaggetta posta a nord dell'imboccatura per sbarcare ad indossare
le giacche d'acqua e decidere sul da farsi.
Dopo aver osservato il cielo e ricontrollato i dati meteo sul cellulare in via
precauzionale si è deciso di comune accordo di annullare la notturna e rientrare al campeggio.
l'imbarco alle 19.00 |
Abbiamo pagaiato rapidamente e
controvento con la pioggia che ci entrava negli occhi per percorrere
quelle poche centinaia di metri che ci separavano dallo scivolo
d'alaggio da cui eravamo partiti poco più di un'ora prima. Il percorso è stato di circa 6km (¼ del tragitto previsto per tutta la
notturna) ma la sicurezza in acqua è sempre la priorità assoluta.
Messi al riparo i kayak con pochi
temerari ci siamo concessi un veloce bagno con ancora addosso
giubbetto e paraspruzzi. L'acqua era calda e comunque la pioggia ci
aveva già completamente infradiciato.
Se avessimo temporeggiato qualche
minuto in più su quella spiaggetta probabilmente sarebbe andata
diversamente. Una volta usciti dalla doccia era già tutto passato ma noi eravamo già
con le gambe sotto al tavolo e coi bicchieri in mano! E chi rientra
più in acqua?
La serata è andata avanti con
l'allegria e lo spirito tipico del gruppo tra sciatt, taroz,
pizzoccheri, polenta, formaggio e salsicce. Qualche oretta in compagnia che ci ha risollevati dalla delusione della mancata pagaiata notturna. Unica assente Gloria che
al rientro stava già dormendo in tenda.
Scampagnata domenicale |
Neanche la domenica è andata secondo
i piani. Avremmo dovuto partecipare, a Gravedona, alla manifestazione "Lario in Voga" ma durante la ricca colazione dolce e salata tutti abbiamo mostrato intenzioni
diverse.
Qualcuno sarebbe subito tornato a
casa, altri hanno pianificato rotte diverse.
Siamo scesi in acqua in poco più di 10
tra chi aveva destinazione Gravedona e chi, come noi, voleva fare una semplice
escursione verso Gera Lario. Siamo sbarcati per una sosta sulla
lunga spiaggia subito dopo la foce del Mera in 6 e per il rientro Gloria ed io ci siamo attardati con Mirella ed Andrea per fare qualche simpatico esercizio di zatteramento, traino lungo e
traino a contatto.
La pazienza di Mirella, che si è rivelata un'abile istruttrice, ha convinto anche Gloria a mettersi in gioco e non sono mancati alcuni consigli tecnici.
Traino a contatto |
Durante il tragitto è stato molto simpatico attraversare
la foce dell'Adda; una netta linea separava le acque calde di colore
blu scuro del lago da quelle gelide di un intenso color verde acqua
del fiume.
Anche qui il meteo è stato migliore
del previsto. Annunciavano temporali alle 15.00 e per questo motivo
abbiamo optato per un'escursione che ci consentisse di essere in
capeggio entro le 13.00 ma poi dei nuvoloni non si è vista neanche
l'ombra; quantomeno il rientro anticipato è stato utile per schivare
le code sulla statale 36.
Tornati a Piona Mirella mi ha
concesso un giro-prova su Ginevra (il suo kayak che è un Resinvetro
Sinik).
Traino lungo con zatteramento |
L'ho trovato molto diverso dal nostro
Prion: più filante, meno soggetto a cambiare repentinamente
direzione sulle ondine del lago e molto maneggevole.
Unico problema è stato uscire da quel
piccolo pozzetto: cosa che mi ha causato una scuffia con conseguente
bagno perchè, sinceramente, non avrei saputo in quale altro modo
tirare fuori di li le mie ginocchia senza fracassare la prua di
Ginevra sui sassi a riva.
Avremo occasione di andare a trovare
Mirella ed Andrea sul lago Maggiore e sicuramente chiederò di farmi
riprovare dato che mi tornerà sicuramente utile imparare ad utilizzare kayak
più marini e quindi con pozzetti meno comodi nelle manovre di
ingresso ed uscita.
Appoggio basso??? |
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