martedì 5 dicembre 2017

Winter Sea Kayak Italian Event 2017



Sono partito con poche speranze, preoccupato sia pechè dubitavo di essere un pagaiatore all'altezza di poter affrontare un raduno in acqua salata sia per le pessime condizioni meteo previste.
Sono arrivato in Liguria venerdì sera dopo una giornata lavorativa, aggregato ad un gruppo di altri 3 canoisti (Alessandro, Lino e Stefano) con cui ho condiviso un appartamento un po' anomalo ad Ameglia mentre il grosso del gruppo alloggiava in un albergo poco distante.
L'indomani mattina il programma prevedeva l'imbarco alle ore 9.00 dal porticciolo di Le Grazie per un giro tra Portovenere, Palmaria, Tino e Tinetto. Al ritrovo ci siamo presentati tutti, ma nessuno aveva la minima intenzione di uscire in mare dato che l'annunciato vento di terra superava i 40km/h.
Si è quindi optato per un giro a piedi. Da Le Grazie a Portovenere la strada non è poi tanta così abbiamo imboccato una mulattiera per scavalcare la collina che divide le due località per coprire a piedi una piccola parte del percorso che avremmo voluto fare in acqua. E' stata una buona occasione per visitare sia la rocca che la famosa chiesetta di San Pietro oltre che le viottole di Le Grazie e la città di La Spezia.
La sera una grande cena a base di pesce tutti assieme; più di 70 appassionati di kayak da mare provenienti da tutta Italia e non solo: anche Svizzera e Francia avevano la loro rappresentanza.
A fine serata  non è mancato il momento del discorso di chiusura dell'anno di attività di Sottocosta tradizionalmente tenuto in rima da Luciano.

Imbarco - Marinella di Sarzana
Domenica mattina ci siamo risvegliati con un meteo perfetto. Al ritrovo -sulla spiaggia di Marinella di Sarzana- eravamo in 42, tutti con una gran voglia di entrare in mare.
Abbiamo pagaiato in maniera rilassata, ci si poteva prendere in continuazione una pausa per fare una foto oppure per mettersi a giocare con le onde in mezzo agli scogli. La pancia del mio Prijon ha fatto conoscenza con più di una roccia semisommersa!
Abbiamo sfilato di fronte al caratteristico borgo marinaro di Tellaro per poi sbarcare su una spiaggia nel golfo tra Punta di Mezzana e Punta di Maramozza mentre alcuni hanno saltato la pausa pranzo per tirare dritto fino Lerici.
Dopo aver mangiato qualcosa (col solito ben di Dio uscito dai gavoni di tutti), in attesa del ritorno di chi ha voluto prolungare la navigazione, seguendo l'esempio degli istruttori che giravano armati di sacchetti portarifiuti ogni kayaker ha raccolto dalla spiaggia almeno un pezzo di plastica. Il canoista passa  sull'acqua senza disturbare, senza inquinare e dove si ferma lascia la spiaggia più pulita di quanto l'ha trovata.
Siamo rientrati sempre molto sottocosta, alcuni filando via dritti a qualche decina di metri dagli scogli, altri come me cercavano di infilarsi in ogni anfratto magari aspettando l'onda giusta per passare sopra ad un masso a pelo d'acqua.
La navigazione si è conclusa con monta tranquillità dato che nonostante la presenza di molti noti "lupi di mare" il passo è stato sempre adatto a tutti: anche chi aveva meno esperienza e barche non proprio performanti non ha mai sentito il fiato sul collo.

Tellaro
Al contrario di quanto mi aspettavo ho trovato questo raduno molto meno impegnativo rispetto a quelli fatti in lago. C'è però da considerare un fatto: la navigazione di sabato  sarebbe stata più lunga ed impegnativa rispetto a quella di domenica programmata per essere affrontata da un gruppo di pagaiatori già provato dalle fatiche in mare ed a tavola del giorno precededente.
Counque l'andatura è stata veramente moderata; oltretutto se al lago mi sento spesso una mosca bianca con il mio cicciottoso Touryak in un gruppo di filantissime barche marine qui c'erano parecchi kayak in polietilene anche poco performanti (Lino, a bordo di un modestissimo Oasis 390, ha dato prova di essere un gran pagaiatore. Io con quel kayak avrei alzato bandiera bianca a metà percorso). Il gruppo si è adeguato ad un'andatura comoda per tutti e nessuno si è sentito limitato.

Inutile dire, come sempre, che è stata una bella occasione sia per ritrovare persone con cui già avevo fatto amicizia sia per creare nuovi contatti in rubrica. In particolare mi ha fatto piacere reincontrare Guido e Felice che sebbene siano anche loro lombardi (Felice addirittura Lecchese) non avevo praticamente più rivisto dal corso Foundation, fatto tra l'altro proprio in queste acque.
Ormai, sebbene non conosca ancora tutti, ho ben capito che l'ambiente del kayak da mare è composto da bella gente.

Rientro a Sarzana col bianco delle cave di Marmo che si confonde con la neve


Prime volte di questo evento:
-primo raduno in acqua salata;
-prima volta con 2 kayak sul tetto della Fabia (i 2 Prijon non ci stanno ma l'Isel di Alessandro essendo più stretto c'è stato giusto giusto).




2 commenti:

  1. Bravo Marco, perfetto resoconto!
    E' stato superpiacevole trascorrere con te e i boys Lino e Stefano, tanti momenti comunque intensi come il viaggio, la passeggiata a La Spezia, le foto sulla scogliera a Portovenere e in acqua !
    Alla prossima avventura insieme 🙋‍♂️

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  2. Lino, a bordo di un modestissimo Oasis 390, ha dato prova di essere un gran pagaiatore. Io con quel kayak avrei alzato bandiera bianca a metà percorso), sono quasi commosso, grazie e felice di avervi incontrati.
    Lino Laghée

    RispondiElimina

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