martedì 1 novembre 2022

Concentrazioneskimokayak 2022

 

Quest’anno volevo proprio partecipare a tutti e due i giorni del Concentrazioneskimokayak; le precedenti edizioni cui avevo preso parte mi avevano visto in canoa solo la domenica mentre per il sabato, quando il gruppo navigava lungo il tratto di costa che va da Torbole a Malcesine, mi godevo da turista la passeggiata tra Lazise e Bardolino.

Ponte dei Voltoni
Avevo già pensato a tutto: sarei sceso in acqua io il sabato per lasciare a Gloria la navigazione di domenica; oppure in alternativa si poteva provare a coinvolgere una nonna che avrebbe dovuto intrattenere Matteo in campeggio mentre mamma e papà scorrazzavano in giro per il Benaco.

Sono rimasto un po’ deluso quando ho visto che dal calendario ufficiale degli eventi di Sottocosta  2022 il tradizionale incontro sul lago di Garda non era previsto.

Mancava davvero poco alla fine di ottobre quando Luciano, con una visita di persona, mi ha portato la bella notizia: “ho appena mandato una mail; il Concentrazioneskimokayak si fa!”. 

Quando però è arrivato il programma dell’evento ho notato una importante variazione, l’uscita da Torbole era stata sostituita da una più comoda (dal punto di vista logistico) e meno impegnativa (dal punto di vista canoistico) navigazione partendo direttamente dal campeggio e dirigendoci a sud verso Peschiera.


Sono arrivato al camping Du Parc di Lazise venerdì sera, giusto in tempo per una pizzata con chi era già presente. Dato che Gloria aveva impegni lavorativi ero da solo, così mi sono accomodato in un lussuoso bungalow con Luciano e Franco Soana (eh si… ero con le alte sfere!).

Sabato mattina ritrovo in spiaggia per le 9:30 ed imbarco a lungo ritardato aspettando l’arrivo degli ultimi partecipanti imbottigliati nel traffico. Per tutti e due i giorni i briefing sono stati tenuti da Luciano in collaborazione con gli Enzi. Sole, acqua a 17°C, temperatura ancora quasi estiva, una brezza moderata da nord ovest e lago che per la mattinata è rimasto leggermente mosso fino all’ora di pranzo per poi spianare in calma piatta.

In acqua eravamo in 24 tra cui un kayak doppio… anzi, 2 kayak doppi di cui uno ad uso singolo con il pozzetto anteriore convertito in cuccia per un amico a quattro zampe.

Il tratto di costa che separa Lazise da Peschiera è davvero poco interessante; è tutta una spiaggia lungo la quale corre una passeggiata a lago; dietro qualche fila di alberi si notano sullo sfondo le cime delle più alte attrazioni dei parchi divertimento. 

Peschiera del Garda invece è un punto di interesse davvero importante che merita di essere visitato. Non abbiamo in verità raggiunto l’attuale centro abitato ma ci siamo limitati a percorrere i canali che costeggiano la fortezza edificata nell'esatto punto in cui dal lago nasce il Mincio. Questa imponente struttura, già strategica per l’impero romano, è ancor oggi usata nelle sue diramazione acquatiche come porto non solo per piccoli natanti da diporto ma anche per i traghetti e battelli del servizio di navigazione.

Passati attraverso il canale di mezzo sotto al Ponte dei Voltoni siamo poi rientrati nelle acque del Benaco costeggiando le mura occidentali e passando sotto al ponte di Porta Brescia.

Peschiera

Ponte di Porta Brescia


Lo splendore di Lazise al tramonto

Dopo questa piacevole visita abbiamo ripreso la via del ritorno verso Lazise solo per un breve tratto dato che le pance brontolavano e non vedevamo l’ora di aprire i gavoni. La sosta è stata lunga e molto piacevole. Io ho portato la Slinzega, i veneti il formaggio di Asiago, qualcuno le bollicine, dolcetti, frutta secca… La splendida giornata e l’ora solare hanno fatto si che si potesse potesse dilungare parecchio con questa convivialità.

Per finire ho estratto la moka ed ho constatato con stupore che eravamo ben in tre ad esserne dotati.

Al ritorno, con alcuni che non sarebbero stati presenti anche il giorno successivo, abbiamo superato il campeggio per raggiungere il centro di Lazise ed ammirarne le bellezze.

Lazise

La navigazione della domenica è stata invece la classica del Concentrazioneskimokayak, percorsa in senso antiorario. Lazise con il suo castello Scaligero, l’incantevole porticciolo storico su cui si affaccia la piazza centrale; poi Bardolino con un altro porticciolo; l’insenatura di Garda e successivamente l’incantevole Punta San Vigilio con la sua stupenda villa, la chiesetta ed il porticciolo.
Lazise

Pausa pranzo nella baia delle Sirene, qui però con un occhio di riguardo all’orologio perché con il passaggio all’ora legale il sole tramonterà prima ed inoltre il percorso è decisamente più lungo rispetto al giorno precedente. Però se il “pranzo al sacco” del sabato è stato ottimo ed abbondante la domenica ci siamo superati. La tradizionale tartina di benvenuto alla Luciano bagnata con un magnum di brut ha dato il via ad un pasto terminato in assaggini di vari liquori fatti in casa.

Per uno come me che non si sa trattenere è una prova durissima. Proprio quando il mio cervello, su precisa indicazione della pancia piena, comincia a suggerire un rigenerante pisolino godendo di questo anomalo sole autunnale arriva il momento di reimbarcarsi per il viaggio di ritorno.

Lo confesso, lo spirito è forte (quello della grappa alla liquirizia lo è sicuramente) ma la carne è debole. Amo il kayak… ma in quel momento sarei salito volentieri su un gommone.



Lazise


La tratta di ritorno prevedeva la  tradizionale ricerca del Pal del Vo’. Simpatico gioco che è anche un esercizio di navigazione. La rotta è nota, la bussola indica lo stesso per tutti, il vento manca per cui non c’è scarroccio, non mancano neanche i riferimenti orografici perché è allineato tra Punta San Vigilio e la penisola di Sirmione e neanche la visibilità manca. Tutto molto facile ma finisce sempre che su una trentina di canoisti (di cui alcuni anche dotati di GPS) nell’avvicinamento ci si ritrova con qualcuno che dice di averlo visto un po’ più in qua, chi un po’ più in la, chi dice che “non c’è dubbio, eccolo li!…. Ah no, è l’albero di una barca a vela”.

Raggiunto l’obiettivo foto di rito e via dritti su Bardolino per il rientro nuovamente sottocosta.

Dal punto di vista del meteo credo che oltre all’anomalo caldo per questo periodo dell’anno abbiamo anche trovato un giorno di calma piatta come forse è raro vederne sul Garda. Solo una breve bava di vento nel doppiare Punta San Vigilio e poi null’altro.

Palo del Vo'

La scelta più azzeccata del fine settimana è stata la partenza per il viaggio di ritorno. Ricordo che mi mettevo in macchina dopo lo sbarco ed il viaggio era veramente un inferno. Coda ovunque fino all’autostrada dato che è l’orario di chiusura dei parchi divertimento, coda in autostrada a Desenzano, a Brescia ed infine a Bergamo si tira una monetina per far decidere al fato se si farà coda in tangenziale a Milano o sulla SS342.

Quest’anno mi sono fermato a cena; così ho anche avuto tempo di fare con calma una doccia, salutare tutti come si deve, mettere a posto con cura l’attrezzatura (no, in realtà non l’ho fatto. Ho buttato in macchina tutto alla rinfusa come sempre ma volendo avrei avuto tempo di sistemare tutto). Alle 19:30 gambe sotto al tavolo con chi si fermava in campeggio per una notte in più e chi ha avuto la mia stessa idea. Alle 21:00 partenza con strade completamente libere.

Perfetto!


Link ai post degli anni precedenti:

2019

2016

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