lunedì 5 dicembre 2022

Winter Sea Kayak Italian Event 2022

Cosa dire su questo WISKIE? che nulla è andato come previsto... perché il mare è imprevedibile ed i bambini lo sono ancora di più!

Venerdì pomeriggio siamo partiti con Gloria e Matteo alla volta del Golfo dei Poeti, felici di poter partecipare tutti a questo tradizionale incontro che ogni anno chiude le attività di Sottocosta con due belle navigazioni in mare ed una cena "cerimonale".
Io avevo intenzione di pagaiare solo il sabato mentre Gloria avrebbe fatto la mamma a tempo pieno e non sarebbe mai scesa in acqua; la domenica dovevamo salutare i partecipanti all'imbarco per poi rientrare a casa. Ma del WISKIE ciò che più conta è la cena, momento di incontro con amici di tutta Italia. 

Già da subito purtroppo si intuiva che non tutto sarebbe poi andato secondo i piani: molte le defezioni, la maggior parte a causa del meteo incerto.


Un luogo sempre affascinante

Venerdì sera dopo la pizzata in albergo Matteo non era in forma splendida, ha mangiato poco ed appena saliti in camera non è stato bene. La mattina successiva però sembrava essersi completamente ripreso quindi mi sono presentato all'imbarco speranzoso di poter proseguire secondo i piani.
Il meteo dava scirocco fino a 20Kts, cielo completamente coperto con pioggia, onda attorno al metro. La temperatura del mare superiore rispetto alle medie di questo periodo.

In acqua eravamo 25, Luciano ci seguiva da terra e ci ha salutati dopo il consueto briefing al porto di Le Grazie.
Viste le condizioni ci siamo diretti verso il porto di Portovenere dove saremmo dovuti ripararci mentre un ristretto gruppo andava in perlustrazione oltre la Palmaria per verificare le reali condizioni in atto.
Il primo problema però si è verificato poco fuori la diga foranea della Spezia, tra la terraferma e l'isola. Un punto delicato dove il vento si incanala tra le alture aumentando di velocità e l'onda si fa confusa con quella principale proveniente dal mare aperto e quelle riflesse dalle coste, nella stessa zona in cui, durante il WISKIE 2019, Gloria aveva avuto un brutto attacco di mal di mare.
Fatto sta che uno si è ribaltato (non si dice chi, ma si tratta di un kayaker di grande esperienza - sottolineando il fatto che capita anche ai migliori); io ero il più vicino e mi sono subito portato in posizione per un salvataggio a T.
Il forte vento rendeva il tutto difficoltoso e, prima di aver svuotato il kayak, l'uomo in mare ha perso la presa ed è rimasto alla deriva mentre io ed il suo kayak ci allontanavamo velocemente spinti dalle incessanti raffiche.
Sono quindi intervenuti altri canoisiti: qualcuno ha dato soccorso al canoista "disperso" mentre Jesse mi ha agganciato con il traino lungo per non farmi scarrocciare ulteriormente mentre io mi occupavo di svuotare e zatterare la canoa vuota. E' arrivato anche Ale DB che si è occupato di fare ulteriore sicurezza a me mentre stabilizzavo il kayak soccorso durante il delicato momento della risalita.
E' stato il mio primo salvataggio in situazioni complesse (almeno per i miei standard) e devo dire che ha richiesto decisamente più tempo e più energie rispetto a quando capita di dover "tirare su" qualche principiante sbadatamente finito a bagno in acque tranquille.

Al riparo a Portovenere

Comunque arrivati al riparo nel porticciolo di Portovenere qualcuno è andato fuori a vedere le condizioni... io nel frattempo ho fatto un paio di roll: l'acqua era ancora abbastanza calda e sotto la muta stagna avevo un pile di troppo e stavo iniziando a soffrire il caldo.

Non ci aspettavamo grosse sorprese, con il vento e lo swell di scirocco il lato ad ovest delle isole doveva giocoforza essere tranquillo, ed effettivamente il mare era piatto.
Ma dove volete si trovasse il centro della bassa pressione che causava la pioggerella? proprio li! Dietro il promontorio di Portovenere il cielo non era più grigio ma nero, ed una simpatica cella temporalesca ha ben pensato di scaricare un forte acquazzone (cosa che non ci ha disturbato) ed un paio di fulmini sul mare sono caduti a pochissima distanza da noi. Difficile stimare quanto fossero lontani ma fulmine e tuono sono stati perfettamente simultanei quindi il messaggio era chiarissimo.
Abbiamo girato i kayak e siamo rientrati a Le Grazie dopo si e no due ore di pagaiata.
Pur se breve è stata comunque una navigazione da ricordare sia perchè ci ha ricordato che durante la gestione degli incidenti non va sempre tutto liscio sia per la variabilità ed incertezza del meteo.
Nel pomeriggio poi il vento è calato ed il temporale svanito... ma eravamo già sbarcati. Comunque la scelta precauzionale di interrompere l'escursione è stata ampiamente condivisa da tutti: meglio stare a terra sognando il mare piuttosto che trovasi in mare pregando di arrivare a terra.

Gli imprevisti non finiscono qui: la sera poi abbiamo dovuto abbandonare la cena durante gli antipasti. Matteo non è stato bene nuovamente e gli è salita la febbre alta. Abbiamo così deciso di fare le valige e metterlo in macchina appena addormentato così da fargli affrontare il viaggio di notte senza che se ne accorgesse. Scelta saggia in quanto l'indomani la temperatura non ha voluto saperne di scendere sotto i 39° neanche con la Tachipirina ed è stato insofferente tutto il giorno. Avrebbe sicuramente penato nel dover affrontare ore di viaggio in quelle condizioni.







Link ai post degli anni precedenti:

2 commenti:

  1. a parte i racconti, lo scritto rende bene del come siano andate le cose.

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  2. Caro Marco ho ripercorso questo Wiskie 22 grazie alle tue foto iper-realistiche e questo racconto scritto con la tua bella penna e grande precisione .
    Il Wiskie è una grande e imperdibile occasione per rivedersi e io credo anche per portare a casa qualcosa in più in termini di apprendimento.
    Ti ho visto in acqua davvero bene e lo dimostra anche il salvataggio che hai fatto che era tutt'altro che di "routine".

    Complimenti e un caro saluto.
    Al prossimo giro !
    Ale

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