Oggi avevo una giornata libera dal
lavoro e la macchina che, a causa della mia infinita pigrizia, era
ancora carica di parte dell'attrezzatura portata domenica alla Ticino
Marathon.
Quale migliore occasione per un bel
giretto in solitaria?
Mi sono imbarcato alle 10.30 del
mattino dallo scivolo d'alaggio di Pescate, risalendo l'Adda
fino a Lecco ho trovato una bella corrente contraria ma nulla di
insuperabile.
Il lago era praticamente deserto ed il
clima perfetto; dallo scivolo sono partiti due gommoni mentre
un altro kayak scendeva dalla sponda opposta, in tutta la giornata
ho visto meno di dieci barche a motore ed una sola vela. In compenso non sono mancati gli amanti della pagaia, oggi il lago sembrava tutto nostro!
Questa uscita in tutta tranquillità
è stata in netto contrasto con quella di domenica: nessun percorso
pianificato, niente tempi da rispettare,quasi nessuno in acqua e nessuna difficoltà tecnica. Un
gradevole lento girovagare senza pensieri!
Gianni rientra verso la sua base di rimessaggio |
Mi sono fermato qualche minuto su una
spiaggetta poco dopo l'Orsa Maggiore e quando sono ripartito mi ha
raggiunto un altro canoista con cui ho fatto subito conoscenza.
Gianni è un 77enne lecchese che quasi
quotidianamente percorre questo tratto di lago con il suo fiammante
Nelo da fitness (forse un Viper). Abbiamo pagaiato assieme per una
decina di minuti conversando piacevolmente, non appena mi ha detto di
avere anche un vecchio ASA gli ho fatto sapere del raduno di canoe
vintage previsto per questa primavera a Pusiano. Poco prima che lui invertisse la rotta ci siamo scambiati i numeri di telefono, ci sentiremo quando avrò dettagli maggiori riguardo a questo imperdibile evento.
Il kayaker di cui non ricordo il nome di fronte ad Abbadia |
Arrivato alla Punta di Abbadia ho
deciso di interrompere la risalita e raggiungere la sponda opposta
per il rientro. Qui ho incrociato la rotta di un altro canoista: un
giovane ragazzo di Lecco che, a bordo del suo kayak decisamente
marino (forse un Tiderace Xcape stranamente senza loghi) si godeva
anche lui il lago piatto e deserto. Ci siamo fermati qualche minuto
per salutarci e scambiare quattro parole dopodiché lui ha puntato
Mandello mentre io ho ripreso la traversata verso la spiaggia del
Moregallo nei pressi della quale sono sbarcato per il pranzo al
sacco.
A stomaco pieno si pagaia meglio! Su
questa sponda mi sono divertito a fare lo slalom tra le barche
ormeggiate ai gavitelli fuori dai porti e mi sono anche fermato a
qualche decina di metri di distanza da riva a guardare un nutrito
gruppo di K1 olimpici della Canottieri Lecco che si allenavano su
un circuito immaginario tra la punta di Malgrate ed un pilone del
pone nuovo.
Ultimo incontro della giornata un
ragazzino che a bordo di un “plasticone” tipo Oasis si dirigeva
dalla sede della canottieri verso la partenza dei K1 in allenamento.
Un rapido “ciao” e via ognuno per la sua strada.
Sono stato indeciso fino all'ultimo se
concludere così il giro o proseguire verso Vercurago. Erano solo le
3 del pomeriggio e ci sarebbe stato tutto il tempo di proseguire
ancora ma alla fine ho deciso di concludere qui.
In 4 ore ho percorso con estrema calma
16,5km (quasi 9nm); non molti ma l'idea con cui ero partito la
mattina era fare qualcosa di riposante e per nulla impegnativo quindi
è stato ottimo così.
K1 olimpico di fronte al centro di Lecco |
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