martedì 21 febbraio 2023

Una tranquilla giornata sul Sebino

 

festeggiamo a modo nostro il carnevale di Marone (BG)

L'unica cosa certa era la data, domenica 19 febbraio.

La prima idea è stata quella di organizzare una discesa in canadese del Ticino da Vigevano a Bereguardo; Piccolo problema: la portata del fiume è stata drasticamente ridotta un paio di settimane fa in vista di un anno che sarà sicuramente ancora caratterizzato da una gravissima siccità. 

Quindi cosa facciamo? Andiamo al mare!

Subito organizzata una bella gita tra Camogli e Portofino; la voglia di acqua salata è sempre presente!

In quattro abbiamo seguito con apprensione l'evoluzione delle previsioni meteo vedendole costantemente peggiorare da lunedì a giovedì. Non c'è stata altra possibilità che mandare a monte tutto.

Io avevo comunque voglia di passare una giornata in canoa, ed ho quindi invitato Riccardo di Brivio sul lago d'Iseo.

Isola di Loreto

Ci siamo imbarcati poco prima delle 10 a Marone con l'idea di navigare nella parte settentrionale del bacino. Ho proposto questo itinerario perché ero davvero curioso di vedere il famoso orrido di Castro; l'unica volta che avevo pagaiato in questa parte di lago ci eravamo limitati al lato bresciano.

Inizialmente abbiamo fatto rotta sull'incantevole isola di Loreto prima di attraversare sulla sponda bergamasca che abbiamo raggiunto poco a sud di Riva di Solto (sì, abbiamo fatto un bel taglione dritto).


Di qui, sottocosta, abbiamo sfilato sotto le pareti verticali della baia del Bogn, Punta delle Croci Bergamasche e del golfo che precede Castro.


Sarà stato forse a causa dell'intensa fame che ci ha fatto percorrere un po' di fretta l'ultimo tratto, ma l'orrido proprio non l'abbiamo notato.

sbarco scomodo

Proprio prima dell'abitato di Castro, individuato un approdo - diciamo così -  "creativo" siamo scesi a terra per l’unica sosta. La posizione scelta ha richiesto di alare i kayak su delle rocce affioranti ed issare attrezzatura da cucina e cibo sul un muro verticale di un paio di metri sovrastato da un bel praticello con qualche albero.

Abbiamo cucinato e ci siamo rilassati prima di imbarcarci nel viaggio di ritorno; costeggiati qualche centinaio di metri verso sud nella speranza di vedere il tanto agognato orrido abbiamo poi fatto rotta in sponda bresciana per percorrere dall’acqua la ciclopedonale scavata nella roccia tra Vello e Toline.


Poco prima del punto di arrivo il centro di Marone ci ha offerto un ultimo scorcio caratteristico con la piazza gremita di bambini intenti a festeggiare il carnevale.

Baia del Bogn

In tutta la giornata il meteo è stato più che ottimale. Una leggera foschia si è logicamente accompagnata con la totale assenza di vento;

è stata la prima volta che su questo lago non mi capita di trovare almeno qualche oretta di vento teso. L'acqua sempre piatta come una piscina e leggermente più fredda di quella del nostro Lario.


Decisamente una bella giornata, il non aver trovato l'orrido ci fornisce solo la scusa per poter tornare nuovamente in queste acque. 


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