Sestri Levante - Baia del Silenzio |
Nei giorni scorsi ho acquistato da Tuilik una pagaia che avevo in mente da tempo: una Werner Shuna. Ho poi avuto modo anche di montare sull’Xceed la bussola della Silva che Gloria mi aveva regalato lo scorso compleanno, ormai quasi un’anno fa.
Ho pensato fosse necessario inaugurare la nuova attrezzatura in acqua salata.
Lo so, è una scusa poco convincente, la verità è che semplicemente avevo voglia di sentire l’odore del mare.
La scorsa settimana avevo ferie, così ne ho approfittato! L’idea iniziale era quella di una navigazione attorno al promontorio di Portofino ma, avendo deciso oggi per domani, non sono riuscito ad organizzarmi né con la ricerca di un punto di imbarco né nel recuperare una carta (necessaria, specie considerando che c’è di mezzo una AMP di tipo A).
Ho così ripiegato per andare a Riva Trigoso, dove sono sicuro di trovare parcheggio comodo letteralmente sul mare. O almeno così pensavo; per fortuna sono partito alle 5:00 ed alle 8:00 ero in posto, perché il parcheggio direttamente sulla spiaggia della Rena è stato tutto convertito in stalli per moto.
Lungo la strada ci sono 8 posti a disco orario (max 4 ore), una decina scarsi di posti a pagamento (a pagamento fino al 30/9 ed io sono andato - ovviamente- il 29/9) ed -incredibilmente- altri parcheggi per moto. Mi viene il vago sospetto che il Sindaco di Sestri Levante sia un appassionato motociclista.
giardini di roccia - Punta Manara |
Mi imbarco con la spiaggia ancora deserta ed i chioschi chiusi, punto ad Ovest. Subito dopo il golfo di Riva Trigoso c’è Punta Manara che, da questo lato, offre costa verticale e splendidi giardini di roccia in cui è piacevole zigzagare.
Proprio sulla punta noto, alta su una roccia che si staglia a picco sul mare, un’edicola votiva e - come vedo una scala a pioli in ferro - decido di volerla raggiungere.
Sbarco direttamente sulla scogliera facendo uno di quegli atterraggi che con “il kayak bello” proprio bisognerebbe evitare. Mi arrampico sulle rocce e raggiungo la scala, il corrimano è completamente divelto e pericolante ma la scala in sé sembra solida e ben ancorata. Faccio una visita lampo, temo l’arrivo improvviso di qualche onda e di vedere il kayak prendere il largo da solo; ho dimenticato di assicurarlo alle rocce.
Sbarco a Punta Manara e la sua edicola votiva |
L’edicola ospita un quadretto con il volto della Madonna sovrastata da una targa ad invocarne la protezione:
In mezzo ai pericoli, alle angosce, alle incertezze, alle tentazioni, leva lo sguardo alla stella del mare, invoca Maria in tuo soccorso.
Non so a quali tentazioni si riferisca, ma quella di una scaletta a pioli per inerpicarsi su una splendida scogliera per me è stata troppo forte.
Quando è stato il momento di reimbarcarsi sono arrivati 5 minuti di onde grosse causate dal passaggio di navi. Ho dovuto attendere un po’ prima di riuscire a tornare in acqua in sicurezza e senza fracassare il carbonio dell’Xceed.
il mio bellissimo kayak |
Singolare il fatto che in tutte le navigazioni con kayak in composito c’è sempre un momento in cui capita di pensare “se avessi qui il mio Prijon…”. E' un pensiero stupido tanto quanto quello del tizio in Ferrari che si lamenta dello scarso bagagliaio, l'Xceed in acqua è davvero fantastico.
Percorso il lato di ponente di Punta Manara si arriva a Sestri, nella Baia del Silenzio; la più suggestiva delle due che caratterizzano la piccola penisola.
Superata punta Sestri ho dato una sbirciata alla Baia delle Favole. Prima di fare dietro front ho osservato verso ovest: il promontorio di Portofino era ben visibile, dopo circa 10nm di costa bassa. Sarà per la prossima volta.
Tornato a Riva Trigoso ho fatto un lungo taglione del golfo per proseguire la navigazione ad est del punto di partenza. Da qui fino a Deiva Marina ho pagaiato lungo la famosa " strada delle gallerie", oggi percorribile in macchina a senso alternato ma un tempo ferrovia, un percorso scavato nella roccia caratterizzato da numerosi tunnel stretti ed alti.
La costa da Riva Trigoso a Moneglia è veramente affascinante; si nota in maniera evidente la stratificazione delle rocce, a tratti è perfettamente verticale e perpendicolare alla linea di costa. La scogliera in questi punti prende a somigliare ad un gigantesco libro che si sta lentamente sfogliando in mare.
costa tra Moneglia e Riva Trigoso |
In altri tratti questa specie di millefoglie rocciosa è disposta parallelamente al mare formando delle pareti piane ben uniformi.
Grotta Moneglia |
Tra queste stratificazioni verticali si apre una piccola grotta, un tunnel stretto con una luce finale dalla quale si può sbirciare nell’insenatura successiva.
Si resta incantati pensando a quanti milioni di anni ci siano voluti a creare tutto questo. Guardando in acqua ci si accorge poi che il processo geologico è ancora in corso. Si notano sommersi blocchi squadrati di roccia: pezzettini di queste pagine di Pietra cadute in mare a causa dei fenomeni di erosione a cui tutta la Liguria è notoriamente soggetta.
Mi sono fermato per il pranzo al sacco su una spiaggetta di ciottoloni in cui ci eravamo fermati con Gloria mentre giravamo da queste parti nel 2016.
Eravamo due fidanzatini alle nostre prime esperienze in kayak, la primissima al mare se escludiamo il corso Foundation a Lerici. Ricordo con piacere quell'esperienza.
Poco dopo il punto in cui ho sostato vi è Moneglia, incastonata in una lunga insenatura, con spiagge sabbiose protette da barriere frangiflutti.
Muraglioni distrutti |
Da qui a Deiva la costa diventa meno interessante; più che falesie rocciose è fatta di terra, ma non per questo smette di essere ripida. Qui sono più che mai evidenti i segni lasciati dal mare quando decide di volersi mangiare la costa. L'uomo tenta di rallentare questo processo, vi sono dei grossi e spessi muraglioni di contenimento in sasso e cemento, sembrano aver subito dei terribili bombardamenti ma sono stati vittima solo della potenza del mare.
Arrivato a Deiva Marina sono sbarcato in spiaggia per godermi un lungo momento di relax, fare un bel bagno ed una piccola merenda prima di riprendere a navigare verso il punto di partenza.
Il posto da cui sono partito era proprio di fronte allo Scoglio dell’Asseu, il punto di interesse più instagrammato di questo tratto di costa. La mattina c’era una bellissima luce, morbida e calda; perfetta per il classico scatto bucolico. Potevo non fotografarlo?
E infatti non l’ho fatto.
Al pomeriggio - al contrario- il sole era alto sul mare, con una luce forte. A questo punto potevo solo scegliere se fotografarne la silhouette in controluce oppure optare per un pessimo scatto con la Fincantieri come sfondo. Potevo anche optare per evitare questa fotografia.
Ovviamente ho fatto la scelta peggiore.
Scoglio dell'Asseu - Riva Trigoso (Sestri Levante) |
Alle 16:30 ero già in auto, pronto per rientrare a casa.
Ho trovato una giornata fantastica; mare piatto, con una leggerissima e piacevole brezza di terra la mattina e di mare al pomeriggio.
Le spiagge si sono un po’ riempite dopo mezzogiorno ma si vede che la stagione turistica è ormai finita. In acqua pochissimi diportisti (molto tranquilli, probabilmente locali), qualche vela, dei pescherecci e molti canoisti di tutti i tipi (kayak da pesca, kayak da mare, surfski ed anche una canadese).
Stare in mare da solo, in una giornata del genere, è veramente un’esperienza rigenerante. Se devo essere sincero al lago in solitaria non mi sento mai completamente a mio agio; con il mare, pur vivendolo rarissime volte all’anno ed avendone ancora poca esperienza, trovo al contrario una grande sintonia.
Se è vero che in compagnia apprezzo il mare un po’ mosso, per avere quel pizzico di adrenalina di cui si sente la mancanza al lago, è altrettanto vero che in solitaria queste giornate di bonaccia sono un vero e proprio dono.
Dovrei fare più spesso queste piacevoli scorribande.
un altro tratto di costa caratteristico - Moneglia |
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